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Il sindaco Giuseppe Falcomatà

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REGGIO CALABRIA – Il sindaco metropolitano ha finalmente scelto il segretario generale dell’ente, Domenico Libero Scuglia ma Giuseppe Falcomatà scivola sull’ennesima buccia di banana o più probabilmente su una vistosa questione di opportunità.

Secondo quanto anticipato oggi nell’edizione cartacea del Quotidiano, il neo segretario è infatti rinviato a giudizio a gennaio 2015 ed è sotto processo (udienza il 23 maggio) per la bancarotta fraudolenta della società Proserpina, la mista addetta alla raccolta rifiuti nel Vibonese e fallita con un passivo di dieci milioni di euro . Ma procediamo con ordine. Dopo il direttore generale Filippo La Cava (che nei prossimi giorni si insedierà ufficialmente a Palazzo Alvaro) la città metropolitana aveva proceduto all’altra nomina dell’altra figura di vertice della burocrazia, individuando il segretario generale in Domenico Libero Scuglia e ricevendo il placet dalla Capitale.

Nativo di Vibo Valentia, 43 anni, attuale segretario comunale di Locri, vincitore del concorso a segretario comunale nel 1996, al 9°posto della graduatoria di merito, Scuglia è stato segretario di svariati piccoli comuni ed anche direttore generale del Comune di Pizzo Calabro e nel 2010 segretario a scavalco dell’amministrazione provinciale di Vibo Valentia.

Il sindaco Falcomatà lo ha scelto dopo un testa a testa durato qualche giorno con la segretaria comunale di Gioia Tauro Caterina Paola Romanò, moglie del segretario del Pd di Palmi e tra i candidati sindaco della cittadina, Domenico Solano mentre proprio sul ruolo del segretario generale è prevista per mercoledì prossimo l’udienza cautelare, dopo che già sono state rigettate due istanze cautelari in audita altera parte, dell’ex segretario e direttore generale dell’ultima amministrazione provinciale (e nel segmento iniziale anche della città metropolitana), Antonino Minicuci.

Un braccio di ferro che sembra non conoscere fine tra l’ex numero uno di Palazzo Alvaro, scelto dall’allora presidente della Provincia Giuseppe Raffa, e la nuova compagine guidata da Giuseppe Falcomatà. Ma la rogna più grossa per la ormai solitamente incauta amministrazione Falcomatà arriva dalla situazione giudiziaria del nuovo segretario generale che è stato rinviato a giudizio dalla Procura di Vibo con altri amministratori della società consortile Proserpina per la bancarotta fraudolenta della mista e sarà atteso al processo il prossimo 23 maggio per reati accaduti secondo l’accusa mentre Scuglia era segretario generale della Provincia di Vibo Valentia durante parte del periodo oggetto di contestazione. In pratica lo stesso ruolo al quale è destinato oggi dall’amministrazione Falcomatà, evidentemente sbadata e totalmente smemorata dello stato delle casse e del recente passato amministrativo di Palazzo San Giorgio.

Una scelta che sembra stridere soprattutto con la conclamata determinazione da parte dell’ente nuovo di voler effettuare scelte di altissimo profilo (fermo restando il garantismo dovuto nei confronti dell’imputato). Ma a far chiacchierare sono anche le recenti vicissitudini vissute sul piano amministrativo a Locri, dove l’attuale segretario è amatissimo dall’amministrazione di centrodestra guidata da Giovanni Calabrese che l’ha scelto.

La sezione riunita della Corte dei Conti ha bocciato l’ultimo piano di riequilibrio del comune nonostante sia stato rimodulato più volte mentre le opposizioni criticano l’incompatibilità del ruolo di Scuglia che risulta al tempo stesso “controllato” e “controllore” nella sua duplice veste di segretario generale e responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione.

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