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Uno dei supermercati sequestrati

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La Dia a notificato il provvedimento, per un importo complessivo di 25 milioni di euro, nei confronti di Michele Serra, coinvolto nell’operazione “Fata morgana”

REGGIO CALABRIA – La Dia di Reggio Calabria ha sequestrato beni per oltre 25 milioni di euro riconducibili ad un imprenditore reggino, Michele Serra, di 49 anni, noto nel settore del commercio di prodotti casalinghi e alimentari, indicato in rapporti di stretta vicinanza con la ‘ndrangheta.

L’indagato è stato coinvolto, a maggio dello scorso anno, nell’operazione “Fata Morgana”, che ha portato all’esecuzione di 7 provvedimenti di fermo nei confronti di professionisti e imprenditori collusi con la ‘Ndrangheta, nonchè al sequestro di diverse aziende, tra cui una operante nel commercio ortofrutticolo, risultata nella sua disponibilità. Nella circostanza, a Michele Serra fu contestato il reato di intestazione fittizia di beni, con l’aggravante di avere commesso il fatto per agevolare gli interessi della cosca ‘Ndranghetista reggina “Tegano” nella grande e media distribuzione alimentare.

Determinanti, nell’ambito delle indagini che hanno portato all’odierno sequestro, sono state le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Enrico De Rosa e dalla testimone di giustizia Brunella Latella, che hanno fatto luce sui rapporti di “stretta vicinanza” di Serra con la cosca “Labate”, attiva nella zona sud della città di Reggio Calabria. Il sequestro ha riguardato 8 aziende, di cui 7 società di capitali ed una ditta individuale, tutte con sede a Reggio Calabria ed operanti nei settori della vendita al minuto e all’ingrosso di prodotti alimentari, di giocattoli e casalinghi, nonchè della ristorazione, dei giochi e delle scommesse e del ramo immobiliare.

In particolare, sono stati sequestrati 4 supermercati di rilevanti dimensioni (con marchio Center stock e Cash & Carry) e magazzini per oltre 3.000 metri quadrati di estensione; 7 immobili aziendali e personali; disponibilità finanziarie. Le aziende sequestrate proseguiranno la loro attività con amministratori giudiziari designati dal locale Tribunale.

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