Lo stadio Filadelfia di Torino
2 minuti per la letturaCAULONIA (REGGIO CALABRIA) – La ‘ndrangheta si era inserita nel cantiere per la ristrutturazione del nuovo stadio Filadelfia di Torino. E’ questa l’ipotesi degli inquirenti che ha portato alla revoca del sub appalto e diffida a rientrare nel cantiere. Un provvedimento assunto nei confronti della Smr Costruzioni, ditta edile con sede in via Gioacchino Solari a Torino, titolare di una parte dei lavori nel tempio del tifo granata in via Giordano Bruno, dopo l’interdittiva antimafia emessa lo scorso 1 marzo dalla Prefettura.
Le indagini, rese note dal quotidiano “La Stampa”, evidenziano che «c’è il rischio di infiltrazioni della ’ndrangheta e pericolo di condizionamento dell’impresa da parte della criminalità organizzata calabrese». Secondo gli inquirenti, il titolare dell’attività è Mario Stumpo, nato a Caulonia (Rc) e residente a Torino. Un incensurato, ma secondo la Prefettura di Torino «Stumpo altro non è che il prestanome del pregiudicato Ilario D’Agostino, capocantiere e dominus effettivo dell’impresa». D’Agostino, 55 anni, nato a Placanica (Rc) è stato condannato in primo grado a 8 anni e 6 mesi nel processo Pioneer, scaturito da un’indagine della Direzione investigativa antimafia per riciclaggio di capitali del narcotraffico legato ai cartelli della ’ndrangheta di Ciminà (cosca Spagnolo), un piccolo comune della Locride. Secondo le accuse, parte di quei soldi erano stati reimpiegati nell’acquisto di immobili confiscati in via definitiva dalla Procura. Milioni di euro erano transitati dalla ditta “Italia Costruzioni”, titolare di tanti subappalti anche nei cantieri olimpici (Villaggio ex Moi, Palavela e Tav Torino-Milano nel tratto Torino-Chivasso) per essere reinvestiti nell’economia lecita.
E il dominus era proprio Ilario d’Agostino, condannato in Calabria per droga nel processo “Jonio”, di nuovo arrestato nell’operazione Minotauro (assolto in primo grado, pende Appello e lo stralcio è stato trasferito Reggio Calabria) e oggi «sorvegliato speciale per via della sua notevolissima pericolosità sociale».
Il provvedimento di interdittiva indica, pertanto, «che le scelte e gli indirizzi ella Smr possano essere di fatto significativamente condizionati da D’Agostino al quale la società può essere ricondotta si adotta il provvedimento di inerdittiva».
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