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Nel mirino le cosche di Laureana di Borrello e i loro interessi: dalle intimidazioni agli esercenti commerciali fino al condizionamento di alcune partite di calcio
REGGIO CALABRIA – Una vasta operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria è in corso nella provincia di Reggio Calabria ed in quelle di Roma, Milano, Vibo Valentia, Pavia, Varese, Como, Monza-Brianza e Cagliari per l’esecuzione di 41 provvedimenti di fermo emessi dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria nonché di numerose perquisizioni.
Si tratta di presunti affiliati alle cosche di Laureana di Borrello, in provincia di Reggio Calabria, facenti capo alle famiglie Ferrentino-Chindamo e Lamari.
I reati contestati sono associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, estorsione, danneggiamenti, lesioni personali gravi, frode sportiva, intestazione fittizia di beni e incendio, con l’aggravante del metodo mafioso. Tra i fermati c’è anche un assessore del Comune di Laureana di Borrello: è Vincenzo Lainà, di 53 anni. Secondo quanto appreso, l’uomo sarebbe stato un referente politico della ‘ndrangheta sul suo territorio. Arrestate anche tre persone all’ospedale di Carate Brianza, in provincia di Monza, mentre assistevano al travaglio di una loro parente.
I nomi degli arrestati
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Questi i nomi degli arrestati:
1) FERRENTINO MARCO, classe ’80 ;
2) PETTÉ TIZIANA, classe ’81;
3) BIELOVA ALLA, classe ’89;
4) FERRENTINO ALESSIO, alias “u stuccaru”, classe ‘78;
5) FERRENTINO FRANCESCO alias “u zassu”, classe ‘90;
6) DI GIGLIO ANTONINO alias “u liraru”, classe ‘75;
7) FERRENTINO ALESSIO , classe ‘84;
8) DI MASI GIUSEPPE , classe ‘88;
9) PITITTO GIUSEPPE, classe ’75;
10) SIGNORELLO JOSE’, classe ’87;
11) SIBIO GIOVANNI, classe ’89;
12) MONEA SALVATORE, classe ’74;
13) LAMANNA FRANCESCO, classe ’86;
14) LAMANNA ANTONELLO, classe ’75;
15) PIROMALLI VINCENZO, classe ’69;
16) BEVILACQUA MARIO, classe ’72;
17) ASCHEI FABIO, classe ’61;
18) PETTÈ PASQUALE, classe ’67;
19) DI MASI PASQUALE, classe ’86;
20) PRESTIA FRANCESCO, classe ’76;
21) TARANTINO FRANCESCO, classe ’76;
22) PANIGO MARINA, classe ’59;
23) MEZZASALMA FABIO, classe ’63;
24) MARAFIOTI ALBINO, classe ’85;
25) FERRARI GIORGIA, classe ’95, posta ai domiciliari.
26) SALVO ISABELLA, classe ’69, posta ai domiciliari.
27) FREITAS DE SIQUEIRA DIEGO, classe ’86;
28) CHINDAMO ALBERTO, classe ’88;
29) LAMARI VINCENZO alias Enzo, classe ’68;
30) LAMARI ANGELO, classe ’67;
31) LAMARI MATTIA, classe ’97;
32) MASTROIANNI FABIO, classe ’87;
33) PAPANDREA NATALE, classe ’91;
34) NAPOLI CLAUDIO, classe ’76;
35) PROSSOMARITI ANDREA, classe ’73;
36) LAINÀ VINCENZO, classe ’63;
37) CIANCIO FRANCESCO ANTONIO, classe ’95;
38) OPPEDISANO MAURIZIO, classe ’81;
39) ZITO FELICE, classe ’91, posto ai domiciliari.
40) MANDAGLIO ANDREA, classe ’95, posto ai domiciliari.
41) MANDAGLIO GIOVANNI, classe ’93, posto ai domiciliari.
L’inchiesta
L’inchiesta, denominata Lex, avrebbe permesso di delineare gli assetti dell’organizzazione operante nel territorio di Laureana di Borrello e comuni limitrofi con ramificazioni in tutta la provincia ed in altre province del Nord Italia.
Le indagini avrebbero inoltre ricostruito l’attività della cosca che, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, era finalizzata al controllo ed allo sfruttamento delle risorse economiche della zona attraverso il compimento di una serie di delitti in materia di armi, contro il patrimonio, la vita e l’incolumità individuale, in materia di commercio di sostanze stupefacenti.
La cosca avrebbe anche condizionato l’ordinario andamento delle istituzioni comunali, attraverso l’ingerenza su alcuni componenti dell’amministrazione, per ottenere l’aggiudicazione di appalti pubblici in favore delle aziende mafiose di riferimento della cosca.
La cosca Lamari inoltre si sarebbe inserita nella gestione della Polisportiva Laureanese, inserita nel Campionato di calcio di Promozione girone “B”, con episodi di combine dei risultati di almeno due incontri di calcio.
Accertata anche l’intestazione fittizia di numerose attività commerciali, tra le quali due imprese edili ed una società, attiva nel Porto di Gioia Tauro, di import/export e di alcuni immobili in Lombardia. Nel corso delle indagini sono state arrestate 5 persone, sequestrati oltre 2 chili di marijuana e rinvenute 3 pistole, un fucile, centinaia di munizioni di vario calibro e quasi 2 chili di polvere da sparo.
I sequestri
Sono state poste sotto sequestro le seguenti aziende e beni immobili:
Dimasi Costruzioni di Giuseppe Dimasi (Voghera);
Dima Costruzioni S.r.l. di Lamanna Francesco(Voghera);
Dimafer di Ferrentino Francesco(Voghera);
Ditta di import-export “United Seed’s Keepers” s.r.l. con sede a Milano e Roma;
Ditta Di.Gi. lavori edili di Digiglio Antonino “u liraru”;
Ditta N.P. Lavori e Costruzini snc di Napoli Claudio e Prossomariti Andrea;
Azienda “Demetra“ srl con sede in Laureana di Borrello;
Attività commerciale “Il Quadrifoglio”di proprietà di Brogna Francesco nelle due sedi di Laureana di Borrello e Feroleto della Chiesa;
Società Polisportiva Laureanese calcio;
Edicola di Pititto Giuseppe in Vibo Valentia;
Garage adibito alla vendita di Pesce Stocco di Ferrentino Alessio.
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