L'ex consigliere comunale di Reggio Calabria Domenico Giovanni Suraci, detto Dominique
2 minuti per la letturaL’uomo era stato arrestato nel 2012 nell’operazione “Assenzio-Sistema” e poi rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa
REGGIO CALABRIA – Beni per 30 milioni di euro sono stati confiscati all’imprenditore ed ex consigliere comunale di An a Reggio Calabria Domenico Giovanni Suraci, detto Dominique. Il provvedimento, emesso dal Tribunale Sezione di misure di prevenzione su richiesta della Dda, è stato eseguito dalla Dia di Reggio Calabria.
Suraci era stato arrestato nel 2012 nell’operazione «Assenzio-Sistema» e poi rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni aggravata dall’aver favorito la ‘ndrangheta.
Secondo l’accusa sarebbe stato al centro di una rete di imprese nel settore della grande distribuzione alimentare i cui fornitori principali sarebbero stati riconducibili a persone vicine alle cosche Tegano, De Stefano, Condello e Lo Giudice. A Suraci è stato confiscato il capitale sociale ed il patrimonio di 8 società operanti nei settori della grande distribuzione alimentare ed in quello immobiliare, 5 trust, 4 immobili di pregio e rapporti finanziari.
In «Assenzio», dalle indagini della Dia, era emerso un sistema di frodi ai danni dello Stato grazie alle quali gli imprenditori coinvolti riuscivano a ricavare indebite erogazioni pubbliche tramite fatturazioni false ed accesso indebito al credito d’imposta a favore delle attività produttive gestite. Il fulcro era stato individuato nella sistematica sottoscrizione di contratti di leasing finanziario artefatti e spesso gonfiati ad arte, in relazione all’acquisto, spesso solo sulla carta, di beni strumentali da parte delle società gestite da Suraci e dal suo socio in affari, Giuseppe Crocè, cui era connesso il riconoscimento del credito d’imposta previsto dalla legge. Con l’operazione «Sistema», condotta dai Carabinieri di Reggio Calabria, era stato, invece, appurato come, attraverso un articolato sistema di gestione delle forniture di merce nei vari supermercati di proprietà dell’azienda di Suraci, era stata favorita la penetrazione della criminalità organizzata reggina, in particolare della cosca Tegano-De Stefano e della cosca Crucitti, nel sistema imprenditoriale. La confisca di oggi è giunta al termine degli accertamenti patrimoniali e reddituali condotti dagli investigatori della Dia di Reggio Calabria con il coordinamento della Dda. A Suraci è stata inflitta anche la misura della sorveglianza speciale della durata di 4 anni. Le aziende confiscate proseguono la loro attività con appositi amministratori giudiziari nominati dall’autorità giudiziaria.
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