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L'ospedale di Locri

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LOCRI (REGGIO CALABRIA) – Una intera comunità, ma anche buona parte del comprensorio, sono scesi in piazza a Locri nel giorno del “Sanità Day”, il sit-in a difesa dell’ospedale di Locri organizzato dal sindaco Giovanni Calabrese e dalla sua amministrazione per “restituire dignità” al nosocomio locrese.

Alla protesta hanno aderito i sindaci della Locride che hanno approvato a Siderno, all’unanimità, un documento ufficiale. E se il sindaco di Locri ha respinto l’idea di una manifestazione politica, puntando sulla volontà di “rivendicare un diritto di tutti i cittadini ad avere cure adeguate all’ospedale Spoke di Locri ed una sanità territoriale capace di offrire uno elevato standard di offerta terapeutica”, è stato il vescovo di Locri, monsignore Francesco Oliva, a spronare i tanti studenti ed i tanti presenti alla manifestazione

“Rialziamo il capo di fronte allo stato di abbandono in cui versa la nostra terra – ha affermato il vescovo -. Difendiamo il diritto ad abitare il nostro territorio. Un territorio da amare e custodire, da consegnare alle generazioni future in tutta la sua bellezza. Ciascuno si faccia promotore di percorsi di onestà, di solidarietà, di rispetto del prossimo e della legalità. La rinascita della nostra terra dipende anche da te”.

Il vescovo ha ricordato le tante attivita’ avviate da tempo nel comprensorio per chiedere più attenzione per l’ospedale: “Ci verrebbe da dire: cosa è cambiato? La risposta più disarmante sarebbe: niente! Ma non credo sia questa la verità. Vedo in tanti di voi, nella nostra città, in questi ragazzi e giovani una consapevolezza in più, un più vivo di desiderio di partecipazione alla vita civile. questa presenza oggi è un segnale forte per tutti, specie per quanti esercitano l’autorità, ma anche per me. Passare dalle parole ai fatti: è questo il monito più vero”.

Monsignore Oliva ha affermato di avere sentito “tante rassicurazioni in questi giorni sul potenziamento dell’ospedale (aumento del personale medico, infermieristico, disponibilità di finanziamenti per l’adeguamento dei reparti). Sono segnali di speranza? Me lo auguro. Ma a tutti voi giovani e meno giovani chiedo di seguire le vicende dei vostri paesi. Non fermatevi alle promesse, esigete che alle parole seguano i fatti, pretendete sempre risposte chiare e concrete”.

Rivolgendosi ai tanti cittadini presenti all’iniziativa voluta dal Comune, il vescovo ha evidenziato “lo stato di sofferenza di tanta gente”, sottolineando il ruolo dell’ospedale di Locri: “Parliamo di una struttura strategica, troppo importante per questo territorio emarginato geograficamente, ma anche socialmente ed economicamente. Non possiamo tollerare che l’ospedale della Locride decada o venga ridimensionato”.

Ma il vescovo ha anche denunciato la situazione della viabilità e dei trasporti: “Non si può pensare di risolvere i problemi della 106 con semplici interventi di messa in sicurezza della sede stradale. Eppure era stato promesso qualcosa di più. Non accettiamo che il diritto al lavoro sia privilegio di pochi, che le famiglie siano abbandonate a sé stesse”.

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