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BOVALINO – Un vero e proprio attacco hacker di proporzioni devastanti quello che sta subendo da circa un giorno l’associazione animalista “Anime Randagie” con sede a Bovalino dove si occupa di gestire un’oasi canina e sostenere, grazie al supporto di decine di volontarie sparse in tutta Italia, una struttura nata laddove si trovava l’ex macello di Bovalino Marina.
Un sodalizio giovane, nato dalla voglia di sostenere e aiutare gli amici a quattro zampe dell’uomo che, purtroppo, spesso dell’uomo sono vittime seviziate prima di essere uccise. Il sodalizio, presieduto da Angela Aguì, ha dato vita a Bovalino ad una struttura di grande importanza che oggi ospita 70 cani organizzati in circa 3000 metri quadrati ma che nel corso del primo anno di attività, ancora neppure concluso, ha consentito di salvare oltre 400 cani e di darne in adozione in tutta Italia ben 300. Senza contare che l’attività dell’associazione ha reso possibile il recupero di una struttura, grazie all’investimento e all’aiuto di volontari e sostenitori, altrimenti abbandonata a se stessa: «Abbiamo trasformato un luogo di morte in un oasi di vita e questo in meno di un anno è un miracolo» ha sostenuto la presidente.
Il sodalizio è formato da 12 volontari ma è sostenuto da una rete notevole sviluppatasi sul web e soprattutto su Facebook dove il Gruppo originario dell’associazione, utilizzato come veicolo per le attività a sostegno degli animali, contava, fino a poche ora fa, oltre 104.000 iscritti. Ma è proprio qui, sul web e, in particolare, su Facebook che l’attacco hacker si è sviluppato con proporzioni devastanti.
Nella giornata di mercoledì, infatti, alcuni ignoti che si proclamano “Nameless” hanno violato l’account facebook dell’amministratore del gruppo e si sono autonominati amministratori a loro volta eliminando i vecchi gestori. Nel momento in cui il gruppo è passato di mano con questa azione illegale i nuovi amministratori, probabilmente tutti con account fittizi, hanno cominciato a pubblicare immagini di cani seviziati e post offensivi nei confronti degli utenti che facevano parte del gruppo. Immediata è stata la reazione della presidente dell’associazione Anime Randagie, Angela Aguì, che ha subito fondato un secondo gruppo annunciando la violazione informatica subìta: «Hanno cercato di cancellare la nostra identità – ha scritto Aguì – la nostra storia i nostri sacrifici, i nostri sogni. Hanno dissacrato ogni cosa facendola somigliare a loro! Avverto dentro un vuoto gelido, e mi rimbomba in testa una sola, stupida domanda, perché?».
Nell’arco di poche ore la notizia si è sparsa e i vecchi utenti hanno cominciato ad abbandonare il vecchio gruppo per spostarsi sul nuovo che in poche ore ha sfiorato i 5000 iscritti. Ma la violenza dell’attacco informatico non ha conosciuto limite e nelle ultime ore anche il secondo gruppo è stato preso di mira dai medesimi hacker che, probabilmente, nel violare l’account dell’amministratore hanno riservato per loro un accesso che ha permesso di violare anche il secondo gruppo. Adesso del caso è stata informata la Polizia Postale che ha ricevuto la denuncia di Angela Aguì visibilmente scossa da quanto accaduto: «Noi avevamo creato qualcosa di più di un semplice gruppo, se eravamo riusciti a creare in poco tempo una rete così ricca di umanità e presenze è perché ci siamo basati su un approccio culturale ed empatico alla nostra attività. Nel nostro gruppo i partecipanti vivevano in prima persona e da protagonisti le storie di ogni singolo cane che abbiamo assistito, così abbiamo costruito una vera comunità».
Una comunità che oggi è vittima della nuova violenza informatica, che forse non lascia segni sul corpo ma che di certo è emotivamente devastante.
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