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La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta della difesa riguardo l’applicazione del 41 bis al boss Oppedisano per le sue condizioni di salute
ROSARNO (RC) – La Prima sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato il provvedimento con il quale era stata prorogato il regime del 41-bis a Domenico Oppedisano, di 82 anni, di Rosarno, ritenuto il “capo dei capi” della ‘ndrangheta.
I giudici della Suprema corte hanno accolto il ricorso che era stato presentato dai legali di Oppedisano, gli avvocati Mario Santambrogio e Giuseppe Pirozzo, nel quale avevano sottolineato le estreme condizioni fisiche in cui si trova il loro assistito.
«Il mantenimento del regime del 41-bis nei confronti di Oppedisano – avevano affermato i due legali – non può che considerarsi ormai come il frutto di quel mero automatismo giudiziario che consente la continua sottoposizione di un individuo al carcere duro sulla scorta della sola biografia giudiziaria dello stesso e senza valutare la possibilità che possa dirsi scemata la rilevata pericolosità sociale».
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