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La corte d’appello di Reggio Calabria ha confermato la condanna per un sacerdote e una suora accusati di aver detto il falso nell’ambito del processo sulle violenze ad Anna Maria Scarfò

REGGIO CALABRIA – Conferma della condanna ad un anno di reclusione con la sospensione della pena (LEGGI LA NOTIZIA CON LA SENTENZA DI PRIMO GRADO): è questo il giudizio emesso dalla Corte d’appello di Reggio Calabria nei confronti dell’ex parroco di San Martino di Taurianova, don Antonio Scordo, e di una religiosa, suor Mimma Rizzo, originaria di Taranto, accusati di falsa testimonianza nell’ambito del processo a carico di un gruppo di giovani di San Martino di Taurianova colpevoli di avere violentato più volte Anna Maria Scarfò, sin da quando aveva 13 anni (LEGGI LA NOTIZIA DELLA SENTENZA DEFINITIVA DI CONDANNA DELLA CASSAZIONE).

Secondo l’accusa, il sacerdote e la suora, nel corso del processo ai violentatori, avrebbero detto il falso in merito a quanto avevano saputo dalla ragazza sulle violenze. Tesi contestata dall’avv. Antonio Napoli, che insieme al collega Guido Costabile difende il sacerdote, che ha preannunciato ricorso in Cassazione. Secondo il legale, il suo assistito era stato sentito nel processo agli appartenenti ad un secondo branco che aveva violentato la giovane in epoca successiva alle confidenze raccolte dalla stessa ragazza. 

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