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Chiesta l’estradizione per tutti i soggetti ritenuti associati ad una cosca che avrebbe gestito affari oltre confine
REGGIO CALABRIA – Quindici presunti membri della ‘ndrangheta calabrese, accusati dalle autorità italiane di far parte di un’associazione di tipo mafioso, sono stati arrestati oggi in Svizzera su ordine dell’Ufficio federale di giustizia (Ufg): gli arrestati, tutti cittadini italiani, sono stati posti in detenzione in attesa dell’estradizione, riferisce l’agenzia di stampa elvetica Ats.
I 15 cittadini italiani sono stati arrestati dalle polizie cantonali turgoviese, zurighese e vallesana e l’Ufg – precisa un comunicato pubblicato a Berna – ha ordinato gli arresti sulla base di richieste d’estradizione italiane presentate tra febbraio 2015 e gennaio 2016 e fondate a loro volta su ordini di arresto e due sentenze del Tribunale di Reggio Calabria per associazione criminale.
Dalle richieste di estradizione risulta che gli indagati, domiciliati in maggioranza nel Canton Turgovia, sono sospettati di appartenere alla cellula di Frauenfeld (cantone di Turgovia) della ‘ndrangheta calabrese.
Gli aderenti all’associazione mafiosa si distinguono in particolare per la partecipazione a riunioni e rituali, la sottomissione alla gerarchia e l’obbedienza incondizionata, afferma il comunicato.
Oggi le autorità del luogo sentono le persone arrestate per conoscerne il parere in merito alle richieste d’estradizione. Il consenso all’estradizione immediata comporta la procedura semplificata: significa che l’Ufg può autorizzare senza indugio l’estradizione all’Italia e disporne l’esecuzione.
«Se invece l’interessato si oppone all’estradizione, l’Ufg deciderà in merito, fondandosi sulla richiesta italiana e il parere dell’estradando», afferma il comunicato. Oltre agli arrestati sono stati convocati per un interrogatorio altri due indagati. Essendo questi ultimi naturalizzati, non è stato possibile arrestarli in attesa di estradizione. In quanto cittadini svizzeri non possono infatti essere estradati in Italia senza il loro consenso.
L’ORGANIZZAZIONE – Secondo quanto appurato il gruppo di ‘ndrangheta operava, organizzato in locale, in Svizzera da oltre 40 anni. Nel corso di numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali è emerso il pieno e diretto collegamento con la Calabria tanto che da alcune conversazioni degli affiliati è emerso che «il locale è da 40 anni che risponde a Fabrizia». Oltre agli arrestati sono stati convocati per un interrogatorio altri due indagati. Essendo questi ultimi naturalizzati, non è stato possibile arrestarli in attesa di estradizione. In quanto cittadini svizzeri non possono infatti essere estradati in Italia senza il loro consenso.
I NOMI DEGLI ARRESTATI
- CIRILLO Rocco Antonio, nato a Fabrizia (VV) il 09.01.1955;
- DEMASI Giovanni, nato a Fabrizia (VV) il 07.04.1977;
- DEMASI Nazareno Salvatore, nato a Fabrizia (VV) il 19.09.1963;
- GRECO Antonio Salvatore, nato a Fabrizia (VV) il 21.11.1942;
- IACOPETTA Sandro, nato a Frauenfeld il 25.05.1978;
- LAPORTA Cosimo, nato a San Marzano il 25.04.1959:
- LOMBARDO Francesco, nato a Frauenfeld il 27.09.1972;
- MONTAGNESE Cosimo, nato a Fabrizia (VV) il 22.05.1955;
- MONTELEONE Raffaele, nato a Fabrizia (VV) il 10.07.1962;
- NESCI Brunello, nato a Fabrizia (VV) il 29.04.1966;
- NESCI Giulio, nato a Fabrizia (VV) il 09.12.1967;
- RULLO Angelo, nato a Fabrizia (VV) il 06.01.1959;
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