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I resti dell’incendio al ristorante di Ecolandia

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Dopo cinque mesi un altro incendio doloso al Parco di Ecolandia a Reggio: stavolta le fiamme hanno colpito un ristorante e una vettura. L’altra volta era toccato a computer e archivi: «Stanchi ma non rassegnati. Resisteremo»


REGGIO CALABRIA – Incredulità, sgomento, rabbia ed anche tanto senso di abbandono. A cinque mesi esatti lo hanno fatto ancora, ed ancora una volta con il fuoco.
Dopo il rogo di aprile che distrusse gli uffici amministrativi e dieci anni di storia del Parco di Ecolandia, sabato scorso il fuoco ha avvolto ancora la struttura nata negli anni ‘90 sul balcone più bello dello Stretto, le colline di Arghillà, dall’idea appassionata dell’allora sindaco della Primavera, Italo Falcomatà, la città policentrica.
Il Parco nasceva con l’obiettivo di avvicinare le periferie alla città, migliorando il livello di qualità della vita, promuovendo la crescita economica, sociale, ambientale e culturale. Esattamente come prevedevano i fondi del Programma Urban destinati alla sua realizzazione. Un’esistenza sempre travagliata negli anni che ha toccato uno dei momenti più brutti della sua storia proprio lo scorso 7 aprile.

5 MESI FA L’ALTRO INCENDIO DOLOSO AGLI ARCHIVI DEL PARCO ECOLANDIA DI REGGIO

A finire in cenere allora gli archivi, i computer, l’attrezzatura. Stavolta, a soli 5 mesi e mentre sull’indagine del primo incendio vige il segreto istruttorio, a rimanere in resti fumanti ed anneriti sono stati i locali del ristorante ed un’autovettura.
Puzza di fumo e scheletri di mura e lo sgomento non rassegnato di quelli che restano i custodi sociali del meraviglioso sogno del Parco ludico ambientale.
Non getta la spugna il Consorzio Ecolandia che il rogo lo denuncia così: «Vogliono distruggere l’esperienza di Ecolandia. Una occulta strategia criminale vuole interrompere una esperienza a favore della comunità reggina che, in occasione del precedente incendio di aprile che ha raso al suolo la direzione, ha manifestato vicinanza e solidarietà».

Il Consorzio, però, chiama in causa non solo forze oscure e criminali: «Anche le istituzioni non hanno fatto mancare il loro sostegno ma dobbiamo registrare che sono mancati gli atti concreti per un superamento delle problematiche che hanno determinato una situazione di limbo dalla quale non si riesce ad uscire».
“Atti concreti” dice il Consorzio che significano un supporto non solo a parole.
E spiega i propri bisogni: «Il Consorzio Ecolandia in questo periodo si è fatto carico di garantire al meglio la salvaguardia dell’area con enormi sacrifici economici al fine di evitare la vandalizzazione e l’abbandono del Parco e ciò nonostante le azioni criminali non si fermano. Riteniamo come Consorzio che solo un reale sostegno delle istituzioni possa fare riprendere vigore alla esperienza».

“SIAMO STANCHI MA NON RASSEGNATI”

Abbattuti ma non domi: «Siamo stanchi, ma non rassegnati e ancora una volta intendiamo resistere. Ma fino a quando se alle parole non seguiranno i fatti?».
Poche parole, quindi, per i criminali che restano ancora nell’ombra mentre la nota sembra essere un atto di accusa alle istituzioni che sono solidali, promettono ma poi lasciano soli i membri del Consorzio anche per evitare la distruzione del Parco.
Ad operare i primi rilievi sul luogo la polizia scientifica alla ricerca di elementi utili per capire se la mano incendiaria sia la stessa che agì 5 mesi fa. Intanto sulla cenere del Parco arriva la pioggia della solidarietà: il sindaco della città metropolitana lo ha definito “un fatto grave” pur difendendo le istituzioni che rappresenta: «Le istituzioni sono state e saranno presenti. Il sindaco stigmatizza il nuovo danneggiamento subito dal parco urbano. Auspichiamo sia fatta piena luce. Noi ci siamo, come ci siamo sempre stati, e stiamo affrontando le problematiche burocratiche in sinergia con la Prefettura e con gli altri Enti coinvolti a partire dall’Agenzia del Demanio».

FALCOMATA’: “UN FATTO GRAVE DA NON SOTTOVALUTARE”

Falcomatà non ha dubbi sulla matrice: «L’ennesimo atto incendiario nell’area del ristorante è un fatto grave, da non sottovalutare, sul quale speriamo si possa fare al più presto piena luce».
Sulla chiamata in causa delle istituzioni il sindaco chiarisce: «Le istituzioni continueranno ad essere presenti – ha aggiunto il sindaco – come lo sono state in occasione del primo attentato incendiario, dal punto di vista simbolico e sostanziale. Le attività per il superamento delle problematiche burocratiche vissute negli ultimi mesi sono tuttora in corso. Nessuno intende sottovalutare la situazione – precisa – attenzionata dagli uffici e dai diversi assessori delegati che ne hanno competenza, in stretta sinergia con la Prefettura e con gli altri Enti con i quali si sta dialogando in maniera proficua, a partire dall’Agenzia del Demanio. Noi ci siamo, come ci siamo sempre stati, e ci saremo anche in futuro, al fianco di Ecolandia e dei tanti cittadini che vogliono bene a quel Parco».

INCENDIO DOLOSO AL PARCO DI ECOLANDIA DI REGGIO, IRTO: “INTIMIDAZIONE”. MARRA: “PIENA SOLIDARIETA’

Il senatore Nicola Irto, segretario del Pd della Calabria parla nettamente di “Intimidazione” ed aggiunge: «Questo episodio è l’ultimo di una serie che, comprendente fatti analoghi rivolti ad altre imprese della città, fra cui alcune condotte da giovani, ci porta a chiedere una risposta risoluta dello Stato in termini di potenziamento della vigilanza e sicurezza nell’area urbana di Reggio Calabria».
E’ poi la volta del presidente del consiglio comunale, Enzo Marra (Pd): «Piena solidarietà e vicinanza agli uomini e alle donne che fanno parte del Consorzio Ecolandia, ancora costretti a fare i conti con la vile puzza di bruciato. L’incendio non è un atto di aggressione isolato, ma un tentativo di imporre con la violenza la delegittimazione di un’esperienza che rappresenta uno stimolo aggregativo ed una testimonianza virtuosa di impegno sociale». «Ancora una volta – conclude Marra – c’è l’assoluto bisogno che le istituzioni, chiamate a fare la propria parte, e la comunità civile, siano unite con convinzione e fermezza, affinché non prevalgano il malaffare e la rassegnazione su esempi positivi di socialità e amore per il nostro territorio».
Altre reazioni arrivano dal gruppo comunale consiliare Red: «Reggio Nord non sia zona franca , necessario l’impegno di tutti. L’ennesimo incendio che ha danneggiato il Parco Ecolandia deve aprire una riflessione corale che coinvolga tutta la politica e le parti sociali – scrivono i consiglieri comunali Carmelo Versace, vice sindaco della Città Metropolitana, Nino Castorina e Filippo Burrone – affinché la zona Nord di Reggio non ci sia una zona franca».

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