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Era sfuggito durante le indagini dell’operazione Perseverant, ora è stato rintracciato e arrestato a Pamplona dove viveva con la famiglia
Reggio Calabria – Sfuggito all’operazione ‘Perseverant’, l’indagine dei Carabinieri sui flussi di droga fra i giovani della Piana di Gioia Tauro, aveva trovato rifugio a Pamplona, la città spagnola famosa per la corsa dei tori. Sebastian Ionut Gutuman, 23 anni, convinto di essere ormai fuori dal raggio di azione dei militari dell’Arma, conduceva con la sua famiglia a Pamplona una vita normale, in totale anonimato. Non immaginavano, distanti migliaia di chilometri dalla Calabria, di avere comunque il fiato dei Carabinieri sul collo.
Già prima delle catture, infatti, gli investigatori erano riusciti a bucare il circuito di telefoni ‘citofoni’ utilizzato dal ragazzo e dai suoi complici e ne monitoravano la quotidianità. Non è così sfuggito loro quando la madre, parlando con un parente, ha rivelato di aver lasciato l’Italia e di essere in Spagna.
Immediata l’attivazione del Servizio di Cooperazione Internazionale del Ministero dell’Interno, che, presi contatti con la controparte spagnola, ha permesso lo scambio di informazioni fra Carabinieri e i gendarmi della Guardia Civil. Ed è così che, in forza del Mandato di Arresto Europeo emesso dal Tribunale di Palmi, per il 23enne sono scattate le manette. Ritornato ora in Italia, attende il processo sottoposto a misura cautelare.
L’indagine che ha portato all’operazione “Perseverant”, coordinata dal procuratore Emanuele Crescenti e dal sostituto Davide Lucisano della Procura di Palmi, era partita nel marzo 2020 dopo la denuncia del padre di una giovane consumatrice di droga che si era rivolto ai carabinieri di Taurianova e San Martino di Taurianova. Gli investigatori hanno scoperto un florido mercato di stupefacenti con centro a Taurianova e ramificazioni a Rosarno, Platì e Gerocarne, dove avevano base i fornitori del narcotico.
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