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Una coppia di conviventi in arresto perché ritenuti responsabili della rapina al bingo di Archi a Reggio Calabria, dove hanno sottratto 41mila euro.
Nella giornata del 23 marzo 2024 gli agenti della Squadra Mobile di Reggio Calabria hanno dato esecuzione al Fermo di indiziato di delitto disposto dalla locale Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, nei confronti di 2 soggetti reggini. Si tratta di un uomo ed una donna conviventi P.G. e R.P, per i quali è stata disposta rispettivamente la custodia in carcere e gli arresti domiciliari. Questi infatti sono ritenuti responsabili, allo stato del procedimento in fase di indagini preliminari e fatte salve diverse valutazioni nelle fasi successive, della rapina aggravata commessa ai danni dell’attività commerciale BINGO sita in località Archi di questo centro nella quale circostanza venivano sottratti 41.000 euro.
All’identificazione dei soggetti si addiveniva in seguito ad una minuziosa attività investigativa, sotto le direttive della Procura della Repubblica hanno permesso di riscontrare che l’uomo aveva eseguito materialmente la rapina introducendosi nell’esercizio commerciale completamente travisato con indosso, sopra gli abiti, una divisa a mezze maniche ad uso cosmetico/sanitario ed uno scaldacollo a copertura del volto, minacciando uno dei dipendenti con una pistola, rivelatesi poi giocattolo, del tipo revolver modello Magnum calibro 380 (abbigliamento e pistola rinvenuti nel corso della successiva perquisizione a casa dell’indagato), facendosi aprire la cassaforte ove erano contenuti i contanti, di cui si impossessava, dandosi tempestivamente alla fuga a bordo di un’autovettura con apposta, sopra a quella reale, una targa rubata. La donna, così come emerso dalle indagini, aveva fornito supporto materiale e logistico all’autore materiale della rapina al fine di garantirgli l’impunità e l’impossessamento del denaro.
Nello specifico, come è stato accuratamente ricostruito dagli investigatori della Squadra Mobile, attraverso l’analisi delle immagini di diversi impianti di video sorveglianza cittadini, per la consumazione della rapina i due complici, al fine di eludere le indagini, utilizzavano 2 autovetture, di cui una noleggiata dalla donna e l’altra in uso all’uomo. Quindi, il giorno della rapina, l’uomo si recava al Bingo con l’auto noleggiata – a cui aveva apposto le predette targhe oggetto di furto – e, una volta consumato il reato, si dileguava raggiungendo la donna che lo attendeva, non molto distante dal quartiere Archi, sull’auto in uso all’uomo. Una volta insieme i due si invertivano nella guida delle auto e venivano rimosse le targhe rubate, al fine di rendere ulteriormente difficoltoso per le Forze dell’Ordine la loro individuazione.
Il Fermo di indiziato di delitto disposto dalla locale Procura della Repubblica veniva successivamente convalidato dal Giudice per le indagini Preliminari disponendo al contempo misure restrittive analoghe a quelle del Fermo.
Le due misure si inseriscono in un progetto ben più ampio della Polizia di Stato di Reggio Calabria, finalizzato al contrasto alla criminalità predatoria sul territorio reggino che coniuga all’attività di prevenzione quella di immediata repressione del fenomeno.
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