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Confiscati beni per oltre 400 milioni di euro dalla Finanza ad un imprenditore di Reggio Calabria attivo nel settore dei giochi e delle scommesse online
REGGIO CALABRIA – I Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e dello Scico di Roma, con il coordinamento della Dda della Procura di Reggio, hanno eseguito in tre regioni, Calabria, Puglia e Abruzzo, una confisca imponente di beni mobili e immobili.
Il provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria dispone la confisca di compendi societari, trust e disponibilità finanziarie per un valore complessivamente stimato in circa 400 milioni di euro, riconducibili ad un imprenditore operante nel settore dei giochi e delle scommesse on-line.
La figura dell’imprenditore era emersa nell’operazione “Galassia”, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria e dallo Scico di Roma a contrasto dell’infiltrazione della ‘ndrangheta nel settore dei giochi e delle scommesse on-line. Una operazione che avrebbe permesso di scoprire l’esistenza di un sofisticato ed remunerativo sistema criminale, finalizzato alla raccolta illecita di scommesse on-line, avente base decisionale ed operativa a Reggio Calabria e ramificazioni anche all’estero tramite società con sedi a Malta, in Romania, Austria e Spagna.
LE SOCIETÀ OPERAVANO CON UN SISTEMA DI GUADAGNO A CASCATA
Secondo l’accusa, tali società avrebbero agito mediante un sistema di guadagno a “cascata”, dal master, vertice della piramide e promotore dell’organizzazione, all’end user, il giocatore finale. L’associazione in parola avrebbe avuto collegamenti con la ‘ndrangheta, alla quale avrebbe garantito una parte dei proventi in cambio di protezione e diffusione del brand on line e in esercizi commerciali locali. I bookmaker, infatti, avrebbero stipulato accordi con le cosche egemoni sui rispettivi territori di riferimento, al fine di consolidare la propria posizione economica sul territorio calabrese, in particolare nella provincia di Reggio Calabria.
Infine, i punti affiliati, avrebbero trasferito le somme incassate alla direzione amministrativa dell’associazione allocata all’estero, sottraendola all’imposizione fiscale italiana. In tale contesto, allo stato del procedimento e fatte salve successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento delle responsabilità, sarebbe emersa la figura dell’imprenditore, reale dominus di una società con sede legale a Malta, ma di fatto operante in Italia attraverso una stabile organizzazione, costituita da plurimi punti commerciali, distribuiti sul territorio e dediti alla raccolta di puntate su giochi e scommesse nell’ambito del descritto sistema illecito.
BENI CONFISCATI A IMPREDNITORE DI REGGIO CALABRIA AL TERMINE DI UNA INDAGINE ECONOMICO/PATRIMONIALE
Alla luce delle risultanze investigative, la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio ha delegato il Gico del Nucleo Polizia Economica Finanziaria di Reggio Calabria a svolgere apposita indagine a carattere economico/patrimoniale finalizzata all’applicazione, nei confronti dell’imprenditore, di misure di prevenzione personali e patrimoniali. L’attività ha consentito agli investigatori di rilevare, attraverso una complessa e articolata attività di riscontro, il patrimonio direttamente e indirettamente nella disponibilità dell’indagato, il cui valore sarebbe risultato sproporzionato rispetto alla capacità reddituale ufficialmente dichiarata.
Così, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha prima disposto il sequestro del patrimonio riferibile all’imprenditore e, successivamente, ha decretato l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca dell’intero compendio aziendale di 3 società operanti nel settore dei giochi e delle scommesse on-line, 2 trust radicati a Malta comprensivi dei rispettivi portafogli finanziari, nonché rapporti bancari, finanziari assicurativi e relative disponibilità, per un valore complessivamente stimato in circa 400 milioni di euro. Con il medesimo provvedimento, inoltre, il Tribunale ha sottoposto l’imprenditore alla misura personale della sorveglianza speciale per la durata di 2 anni e 6 mesi, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale.
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