IL carcere San Pietro di Reggio Calabria
1 minuto per la letturaSI costituisce presso il carcere Panzera (San Pietro) di Reggio Calabria il secondo indagato per il tentato omicidio di Gioele Mangiola
REGGIO CALABRIA – Paolo Paleologo, 45 anni, già noto alle forze dell’ordine, si è costituito al carcere “San Pietro” di Reggio Calabria. L’uomo si è consegnato dopo circa novanta giorni durante i quali si era sottratto alla cattura perché accusato di tentato omicidio. Secondo gli inquirenti, infatti, sarebbe uno dei due presunti autori del tentato omicidio di cui è rimasto vittima il 13 ottobre 2023 Gioele Carmelo Mangiola.
La vittima venne colpita di striscio al viso e alla testa. Al momento dell’attentato si trovava a bordo della sua autovettura nei pressi di una scuola elementare del quartiere Ravagnese, nella periferia sud della città. Paleologo avrebbe appoggiato, sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’azione di Emilio Minniti, arrestato lo scorso dicembre, e indicato come il presunto esecutore dell’attentato contro Mangiola.
TENTATO OMICIDIO MANGIOLA, SI COSTITUISCE L’INDAGATO
Secondo la testimonianza resa dallo stesso Gioele Carmelo Mangiola subito dopo l’agguato, a sparargli sarebbe stato materialmente Minniti mentre – come riporta l’ordinanza di custodia cautelare del Gip Francesca Mesto – “Paleologo, suo complice, lo affiancava durante l’azione, incitandolo al compimento del gesto criminale”. Il tentativo di uccidere Mangiola, secondo gli inquirenti, sarebbe collegato al suo rifiuto di “entrare a far parte di un gruppo mafioso”. Paolo Paleologo sarà sottoposto nelle prossime ore a interrogatorio di garanzia in presenza dei suoi difensori, gli avvocati Giacomo Iaria e Pierpaolo Emanuele, del foro di Reggio Calabria.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA