X
<
>

Share
4 minuti per la lettura

Doppia violenza sulle donne a Reggio, una madre salvata dalla figlie che hanno esposto al balcone il cartello con la scritta “help”

Due arresti a Reggio per maltrattamenti in famiglia proprio nel giorno in cui si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Nel pomeriggio del 25 novembre, infatti, gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato in flagranza due uomini, un 47enne e un 38enne, responsabili, rispettivamente, di aver maltrattato la moglie e la compagna.

LA MADRE SALVATA DALLA VIOLENZA DEL PADRE GRANZE AL CARTELLO “HELP” MOSTRATO DALLE FIGLIE AL BALCONE

La polizia è intervenuta in soccorso della famiglia del 47enne dopo aver ricevuto una richiesta d’aiuto. Dalla strada gli agenti hanno visto sul balcone dell’appartamento tre bambine, di 12, 10 e 8 anni. che gridavano “venite venite siamo qui” ed una di loro mostrava un foglio bianco con la scritta in arancione “HELP”. Raggiunta l’abitazione, la donna ha raccontato che il marito l’aveva picchiata perché, ubriaco, non voleva che andasse a lavorare, impedendole di uscire di casa.

Una volta nell’appartamento i poliziotti hanno individuato e identificato l’uomo ora in carcere, che ha già scontato una misura di divieto di avvicinamento alla moglie. L’uomo, in evidente alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcool, proferiva frasi senza senso. Ad aver chiamato i soccorsi era stata la figlia più piccola che, vedendo la mamma aggredita ancora una volta dal padre, ha composto sul cellulare della mamma il 113 e lo ha dato a lei per chiedere aiuto.

L’aggressione, avvenuta per futili motivi, sembrerebbe generata dalla richiesta di raccogliere la cenere della sigaretta buttata volutamente a terra dall’uomo. Le bimbe, mentre la loro madre raccontava al personale della Polizia di Stato le percosse da poco subite ed altre prevaricazioni psicologiche con frasi ingiuriose e minacce di morte, mimavano agli Agenti il segnale di comunicazione silenzioso di aiuto, fortemente diffuso in questi giorni il “signal for help”.

La donna ha denunciato quindi le violenze subite dal marito che la picchiava, la tirava per i capelli e le dava pugni in testa per le motivazioni più disparate e futili, non permettendole di frequentare la sua famiglia, Tutti atti di violenza posti in essere davanti alle tre figlie minori che sempre si andavano a nascondere nella loro stanza.

L’ARRESTO DEL 38ENNE E LE VIOLENZE NEI CONFRONTI DELLA COMPAGNA

Nello stesso pomeriggio è avvenuto un altro arresto, sempre in flagranza, nei confronti di un 38enne accusato di maltrattare la compagna di 27 anni.

Gli agenti sono intervenuti dopo aver ricevuto due richieste d’aiuto: nella prima, una sconosciuta riferiva di aver sentito urlare aiuto da una donna e nella seconda, una donna chiedeva l’intervento della Polizia perché era stata picchiata dal compagno.

I poliziotti hanno trovato la donna sul pianerottolo di casa, in evidente stato di agitazione, con i suoi due bambini in lacrime, il più piccolo di 2 anni in braccio, ed il più grande di 6 accanto. Ha raccontato ai poliziotti che il compagno l’aveva aggredita poco prima quando aveva suonato al portone per farsi aprire e, una volta davanti alla porta dell’appartamento, l’aveva spinta dentro afferrandola dal collo e, dopo aver chiuso la porta a chiave, l’aveva trascinata nella cameretta dei bambini, dove il figlio di 6 anni stava guardando la televisione, continuando a percuoterla.

Solo dopo che il figlio si è frapposto tra il padre e la mamma la donna è riuscita a divincolarsi d a raggiungere la porta di casa per urlare aiuto sul pianerottolo dello stabile e l’uomo si è precipitato giù per le scale, allontanandosi con la sua auto. L’uomo è stato rintracciato e arrestato.

VIOLENZE RIPETUTE E LA MINACCIA DI FARE LA FINE DI GIULIA CECCHETIN

La donna ha raccontato di diversi episodi di violenza subita per mano del suo compagno nel corso degli anni, e delle costrizioni fisiche e psicologiche che ha dovuto sopportare, tra cui forzati rapporti sessuali, l’allontanamento dai propri familiari e amici e le minacce di non denunciare altrimenti le avrebbero tolto i bambini in quanto lei dipendeva economicamente da lui.

 In ultimo, qualche giorno fa, mentre in televisione guardava un programma in cui si parlava della vicenda di Giulia Cecchetin, il compagno le ha detto che invece di seguire certe trasmissioni avrebbe dovuto pensare a quello che faceva e che magari la prossima sarebbe stata lei.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE