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La polizia ha individuato e arrestato in Piemonte il latitante Luca Mazzaferro, si era dato alla fuga a seguito di una condanna definitiva

Arrestato nel comune di Gravere in provincia di Torino, in Val di Susa, il latitante Luca Mazzaferro, 46 anni, di Marina di Gioiosa Jonica. Condannato in via definitiva nell’ambito del processo “Circolo formato” risalente al 2010. Operazione che ha disarticolato proprio il Clan Mazzaferro.

La cattura è avvenuta all’esito di una attività investigativa, supportata anche da servizi tecnici di intercettazione, coordinata dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria diretta dal Procuratore Generale Gerardo Dominijanni. Indagine condotta da investigatori delle Squadre Mobili di Reggio Calabria e Torino e della Sezione Investigativa del Commissariato di Siderno e coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. Anche il personale della Polizia Scientifica è intervenuto attraverso sofisticate apparecchiature tecniche che hanno consentito di restringere ed individuare l’esatto luogo ove si nascondeva Mazzaferro. Questi per dissimulare la sua identità si era procurato dei documenti falsi (una patente e una carta di identità albanesi).

LUCA MAZZAFERRO ARRESTATO IN PIEMONTE DEVE SCONTARE PIÙ DI 8 ANNI DI CARCERE

Luca Mazzaferro, come detto, lo scorso mese di settembre, ha subito una condanna in via definitiva nel processo scaturito dall’operazione Circolo formato. Per questo deve scontare un residuo di pena di 8 anni, 9 mesi e 9 giorni di reclusione, per associazione mafiosa, truffa, ricettazione ed altro. In coincidenza, però, del pronunciamento della Suprema Corte, si era reso irreperibile.

Le indagini, immediatamente avviate su input della Procura Generale, che aveva emesso l’ordine di carcerazione «si sono spostate nei giorni scorsi in Piemonte dove Mazzaferro aveva stretto solidi legami. Il gruppo investigativo è riuscito ad individuare l’area in cui Mazzaferro si era recato in prima battuta dopo essersi allontanato dalla zona jonica della Calabria. Successivamente la polizia ha scoperto l’esatto immobile situato nel comune di Gravere in cui aveva trovato riparo sotto mentite spoglie. La polizia ha, quindi, fatto irruzione procedendo così alla cattura del latitante. L’uomo, anch’egli di origine calabrese, che lo ospitava è stato denunciato all’Autorità giudiziaria per il reato di procurata inosservanza di pena.

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