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La cerimonia di riconsegna del quadro di San Prospero

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«Per il Museo Diocesano e per l’intera comunità reggina il ritorno a casa dell’opera raffigurante San Prospero è una bellissima notizia e motivo grande orgoglio. Voglio rinnovare, in tal senso, i sentimenti di gratitudine di tutta Reggio Calabria nei confronti dell’Arma dei Carabinieri e dell’Arcidiocesi per aver portato a termine con successo un percorso di restituzione alla città di un patrimonio storico, artistico e culturale di grandissimo rilievo».

È quanto affermato dal sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, a margine della cerimonia di riconsegna del dipinto di San Prospero da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza all’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova.

L’opera d’arte, realizzata dal pittore emiliano Cirillo Manicardi nel 1910, è stata restituita a monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, amministratore apostolico di Reggio Calabria-Bova dal Capitano Bartolo Taglietti, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza.

Il dipinto è considerato un simbolo di rinascita per la comunità reggina duramente colpita dal terremoto del 1908. Fu proprio in occasione di quella terribile sciagura che monsignor Emilio Cottafavi, inviato da papa Pio X in Calabria, commissionò l’immagine del santo per l’altare maggiore della chiesa di San Prospero.

Tale luogo di culto fu poi distrutto in seguito ad un incendio nel 1920 ma il dipinto tratto in salvo e trasferito nella tipografia del villaggio di baracche su indicazione dello stesso Cottafavi. Negli anni, tuttavia, dell’opera d’arte si persero le tracce fino al recente ritrovamento da parte del Nucleo TPC di Cosenza.

«Quest’opera – ha aggiunto Falcomatà – è anche un pezzo importante di memoria collettiva e identità della nostra città che, se da un lato ci richiama ad un momento drammatico della nostra storia recente, come il terremoto del 1908, per altro verso ci ricorda anche la grande fase di solidarietà e aiuto fra le istituzioni che si innescò all’indomani di quel terribile evento. Un convinto plauso deve essere rivolto anche al Museo Diocesano per la meritoria opera di recupero del nostro patrimonio storico di pregio compiuta in questi anni e grazie alla quale è stato ulteriormente impreziosito questo prestigioso sito culturale».

Falcomatà ha poi aggiunto: «Ritengo che per il momento storico che stiamo vivendo e soprattutto l’anno che ci stiamo lasciando alle spalle, sia fondamentale recuperare questo spirito, questa capacità di guardare al futuro con ottimismo e voglia di cooperare. E la riacquisizione dell’opera raffigurante San Prospero, credo sia uno dei momenti e dei modi migliori per ripartire, guardando alla cultura e alla bellezza quali fattori imprescindibili della nostra esistenza. Un momento – ha poi concluso Falcomatà – che infonde fiducia, ottimismo, consapevolezza e nuovo entusiasmo e ci ricorda che occorre sempre ripartire dai noi stessi, dalla nostra identità e dal nostro senso di appartenenza».

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