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Il piromane coperto dall'ombrello

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L’attentatore incendiario sarebbe un 60enne di Marina di Gioiosa Ionica. Undici gli episodi documentati dai carabinieri. In manette i complici


REGGIO CALABRIA – Dopo mesi di ansia e paura torna il sereno nella comunità di Marina di Gioiosa Ionica. C’è stata una svolta nelle indagini sulla serie di incendi divampati, nel giro di tre mesi, nella cittadina. I Carabinieri di Roccella Jonica, sotto il coordinamento e la direzione della Procura della Repubblica di Locri diretta da Giuseppe Casciaro, hanno individuato un 60enne del posto. A partire dal 14 ottobre scorso, l’uomo avrebbe commesso diversi attentati incendiari ai danni anche di alcuni noti professionisti della zona.

MARINA DI GIOIOSA IONICA, UNDICI GLI EPISODI INCENDIARI

Sono undici gli episodi documentati dai carabinieri che, di volta in volta, hanno ricostruito gli eventi (commessi anche in danno di alcuni noti professionisti della zona), la cui ricostruzione è stata resa assai complessa grazie alle particolari cautele adottate dall’uomo. Quest’ultimo, per l’appunto, agiva muovendosi di notte, travisandosi al fine di impedire la sua identificazione. In alcuni frangenti si era aggirato indisturbato coprendo la propria sagoma con un ombrello aperto, certo di rendere così impossibile il lavoro degli investigatori.

Le particolari precauzioni adottate non hanno impedito ai Carabinieri di acquisire numerosissimi elementi a carico dell’uomo, chiamato oggi a rispondere, con altri due complici, delle contestazioni avanzate dalla Procura di Locri.

ATTENTATORE INCENDIARIO, I COMPLICI


Uno di essi, un 21enne, era stato arrestato in flagranza di reato appena dieci giorni fa: i Carabinieri lo avevano intercettato mentre si aggirava nel cuore della notte a Grotteria Mare, anch’egli completamente travisato, pronto ad attivare un ordigno incendiario artigianale che recava con sé.

La successiva ricostruzione investigativa ha consentito di confermare che i due avevano pianificato l’ennesimo attentato incendiario ma il tempestivo sopraggiungere dei militari aveva impedito che si consumasse l’ennesimo atto di terrore che avrebbe messo in pericolo l’incolumità dei residenti, attesa la vicinanza delle autovetture alle abitazioni.

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