Reggio Calabria firmato il protocollo per la movida
2 minuti per la letturaLa firma con la Prefettura al palazzo del Governo, del protocollo per la movida di Reggio Calabria ha l’obbiettivo: «L’obiettivo è praticare la legalità, nella piena consapevolezza che serve un approccio che non sia solo repressivo».
REGGIO CALABRIA – Basta con la “mala movida” a Reggio Calabria. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato questa mattina, 19 luglio 2024, in Prefettura a Reggio dal prefetto Clara Vaccaro, dal sindaco Giuseppe Falcomatà. Il documento sperimentale è stato firmato firmato al palazzo del Governo con la Camera di Commercio di Reggio Calabria, presente Natina Crea, e con le associazioni di categoria Confcommercio col presidente Lorenzo Labate e Confesercenti col presidente Claudio Aloisio.
«L’idea è quella di restituire il lungomare alle famiglie, ai cittadini e ai turisti», ha dichiarato il Sindaco Falcomatà. «Non è solo un modo con cui organizzare la vita estiva della città, ma soprattutto un nuovo approccio rispetto alle tematiche della sicurezza che nasce dalla riflessione rispetto agli episodi che si sono verificati sul nostro lungomare nelle estati precedenti. Quando è divenuto teatro di scene che nulla hanno a che vedere col divertimento». Con queste parole il sindaco Giuseppe Falcomatà ha aperto il suo intervento in prefettura per illustrare il protocollo sulla movida.
«Quello che è successo in passato non ci va più bene, soprattutto in un momento storico di grandi afflussi turistici e grandi ritorni in città. L’obiettivo è di praticare la legalità, responsabilizzando le istituzioni e tutti i soggetti privati che operano nel settore turistico, nella piena consapevolezza che serve un approccio che non sia solo repressivo ma di una nuova narrazione culturale. Si può lavorare in sinergia senza limitare le libertà altrui: questo è l’obiettivo che ci siamo preposti rispetto ai temi di sicurezza e ripristino legalità».
IL PREFETTO DI REGGIO CALABRIA SUL PROTOCOLLO “MOVIDA” «SI TRATTA DI UN PROGETTO SPERIMENTALE»
Il Prefetto Vaccaro ha sottolineato che la movida «è un fenomeno sul quale dobbiamo vigilare». Ha chiarito il prefetto Vaccaro, proseguendo: «perché poterla vivere in spensieratezza è un diritto di tutti, sia dei ragazzi, sia dei meno giovani. Il problema è che alcuni comportamenti degenerano. Abbiamo pensato che la legalità non può essere soltanto repressione. Deve essere un percorso che cerca di coinvolgere tutti: gli esercenti, i giovani, i meno giovani e poi istituzioni e forze dell’ordine. Dunque i controlli continueranno ad esserci però vogliamo coinvolgere in una movida consapevole, in modo tale che il lungomare d’estate o altre zone d’inverno, non si trasformino in un momento di tortura per altre persone. Si tratta di una sperimentazione da cui trarremo le conseguenze a fine estate».
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