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Gli uffici della Sacal a Lamezia Terme

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COSENZA – E’ stata un’assemblea vivace ieri, quella dei soci della Sacal, la società che gestisce i tre scali aeroportuali calabresi.

Il presidente Roberto Occhiuto, come annunciato la scorsa notte in consiglio, ha mandato il suo capo Gabinetto, Luciano Vigna, a rappresentare la Regione Calabria in assemblea.

I lavori sono stati aperti dal presidente del CdA, Giulio De Metrio, che ha riferito le circostanze che lo hanno portato all’aumento di capitale, ha spiegato quelle che sono le procedure aperte dall’Enac e, naturalmente, quelle che sono le tesi difensive del socio privato (la famiglia Caruso era rappresentata nell’occasione dal proprio legale) e dallo stesso CdA che ha portato avanti la procedura di sottoscrizione a causa delle perdite legate allo stop dei voli per il Covid e dalle inadempienze dell’allora Alitalia che avevano prodotto l’impossibilità di pagare gli stipendi ai dipendenti.

La Regione, però, come ha rappresentato Vigna ha più di una riserva su come è stata gestita questa partita. Riserva che è ulteriormente aumentata quando De Metrio ha detto che la società ha ancora in cassa circa 9 milioni di euro, se non tutto buona parte dell’aumento di capitale. Se è così allora qual era l’urgenza della ricapitalizzazione?

Se riavvolgiamo il nastro va rilevato che il primo aumento di capitale è stato avviato lo scorso 30 settembre. Successivamente, ma siamo al 12 di ottobre, l’Enac che è l’authority che ha non solo compiti di sorveglianza sulla sicurezza aerea, ma rilascia anche le concessioni, aveva chiesto chiarimenti al Cda non reputando lineare l’operazione. Nonostante tutto ciò la Sacal è andata avanti al punto che il privato ha rastrellato tutte le quote non opzionate dal pubblico il 4 di novembre. E’ stato a quel punto che Enac ha avviato le procedure di sospensione della concessione. Questa, infatti, si muove entro paletti precisi e per quanto riguarda Sacal fra i punti c’è anche il controllo pubblico della società. Controllo che ovviamente può anche mutare a favore di soci privati, ma a patto che le quote non optate siano offerte al mercato attraverso procedure di evidenza pubblica. Cosa che nel caso in specie non è successa.

Vigna ha quindi chiesto al presidente come mai, una volta incassati i quattrini necessari a pagare gli stipendi con la prima tranche di aumento di capitale, la società, alla luce anche dei rilievi dell’Enac, non si sia fermata.
Detto questo ha ribadito l’intenzione della Regione di acquistare interamente tutte le quote del socio privato “Lamezia Sviluppo”, holding della famiglia Caruso, che arrivano a poco meno del 52%. L’acquisizione avverrà attraverso Fincalabra che ha in pancia circa 29 milioni di fondi non utilizzati. Insomma Vigna ha ribadito quanto già noto, ma questa volta in maniera ufficiale in sede, appunto, di assemblea dei soci.

Nei prossimi giorni la Regione farà pervenire, attraverso Fincalabra, una offerta economica di acquisto dopo che la finanziaria regionale avrà svolto tutti i passaggi necessari. Il primo riguarda la congruità del prezzo. Su questo fronte non dovrebbero esserci problemi visto che le azioni hanno il valore nominale di 517 euro cadauna. Un valore che negli anni non ha conosciuto oscillazioni. La famiglia Caruso si è già detta disponibile a cedere le quote senza alcun sovrapprezzo. Servono quindi 12 milioni. Poi si dovrà capire come gestire dal punto di vista burocratico e finanziario la partita, ma su questo gli uomini di Fincalabra sono già al lavoro.

Immediatamente verrà inviata la stessa proposta all’Enac perchè il tempo stringe. L’autorità di controllo sui voli aveva infatti dato a Sacal tempo fino al 22 dicembre per risanare la situazione. Ma la sola disponibilità formale della Regione ad acquistare le azioni del privato dovrebbe essere sufficiente a far revocare o al massimo sospendere la procedura di ritiro della concessione.

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