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Il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato l’istituzione della riserva naturale della foce del fiume Mesima, è la terza in Calabria

VIBO VALENTIA – Da oggi in poi il 12 dicembre 2022 sarà una data storica per la natura in Calabria. A distanza di quasi 20 anni dall’approvazione della legge regionale sulle aree protette (Legge regionale n.10/2003) e a distanza di sette anni dalla legge istitutiva della riserva naturale regionale delle Valli Cupe (la seconda in Calabria dopo quella della foce del Fiume Crati, istituita nel 1990), il Consiglio Regionale della Calabria all’unanimità ha approvato la proposta di legge di istituzione della riserva naturale regionale della foce del Fiume Mesima. La proposta presentata dal consigliere regionale Ferdinando Laghi, che l’ha anche illustrata in Consiglio regionale, reca la firma di altri consiglieri regionali di opposti schieramenti, Pietro Raso, Antonio Lo Schiavo e Giovanni Arruzzolo.

NASCE LA RISERVA NATURALE DELLA FOCE DEL MESIMA: IL LAVORO DI JASMINE DE MARCO

Tutto è nato dalla passione per quest’ultimo tratto del fiume Mesima di una giovane attivista Wwf nicoterese, Jasmine De Marco. Quest’ultima, nel corso delle sue frequenti osservazioni condotte in questo sito di straordinaria bellezza (lasciato troppo spesso all’incuria e al degrado), ha annotato la costante presenza di molte specie di avifauna – si tratta in gran parte di specie migratorie – e di flora protette. Tutte specie considerate di particolare importanza dalle direttive europee (Habitat e Uccelli), che costituiscono i pilastri della legislazione dell’Ue in materia di conservazione della biodiversità.

Le spettacolari immagini dell`estuario, la bellezza del paesaggio  e la peculiarità delle specie ivi rinvenute nonché i ripetuti sopralluoghi hanno accresciuto nel tempo l’interesse dei membri dell’associazione Vibonese del Wwf ai quali la giovane attivista si  era nel frattempo rivolta, verso il prezioso ecosistema fluviale della foce del Mesima, la sua forma mutevole, i colori cangianti dei suoi tramonti,  il pregevole  habitat dunale circostante.

LA SODDISFAZIONE DEL WWF ITALIA

«Valeva la pena fare qualcosa per preservare questo luogo dell’anima e liberarlo dal degrado, consegnandolo nella sua riscoperta bellezza naturale e paesaggistica alla Calabria e alle future generazioni – ha affermato l’avvocato Angelo Calzone -. L’intuizione fu quella di redigere una proposta di legge per l’istituzione di un’area naturale protetta. Ossia di una riserva naturale regionale e presentarla in Consiglio Regionale mediante l’allora consigliere  Marcello Anastasi, il primo a sposare la causa e a rendersi disponibile a sostenere e portare avanti il progetto dell’associazione ambientalista. Purtroppo la precoce dipartita della presidente Santelli, non consentì neppure di iniziare l’iter che la proposta di legge avrebbe dovuto compiere per raggiungere il sospirato risultato della sua approvazione».

Con l’elezione del nuovo consiglio regionale, il Delegato del Wwf Italia per la Calabria, l’avvocato Calzone, ha insistito nel progetto, investendo della questione Ferdinando Laghi,  eletto nel frattempo  consigliere regionale della Calabria,  il quale ha accettato la proposta e ha coinvolto il suo staff, con in testa Miriam D’Ottavio, consentendo di migliorare e allineare alla normativa regionale e nazionale l`articolato già redatto, curando efficacemente anche la parte economica e finanziaria del progetto di legge. Dopo il passaggio in commissione ambiente e bilancio, grazie anche al sostegno dello stesso dipartimento ambiente della regione, rappresentato dal dirigente Giovanni Aramini (settore parchi e aree protette), il 12 dicembre scorso, la proposta di legge è stata presentata e discussa in aula ed è diventata finalmente legge.

«BISOGNA CONTRIBUIRE ALLA SALVAGUARDIA DELL’INTERA AREA TRA NICOTERA E SAN FERDINANDO»

“Non si tratta solo di tutelare e conservare un habitat e le diverse specie animali e vegetali che ivi albergano e che spesso rientrano proprio tra quelle maggiormente tutelate dalla normativa europea e nazionale – commenta Calzone – ma di contribuire attraverso la salvaguardia e la tutela dell’ambiente fluviale, al recupero urbanistico, sociale, culturale e paesaggistico dell’intera area, compresa tra i comuni di Nicotera e San Ferdinando – Rosarno. Area che sconta grossi problemi legati alla pervasiva presenza della criminalità organizzata, alla disoccupazione, allo sfruttamento della manodopera immigrata, all’abusivismo edilizio, all’inquinamento dei terreni e dei corsi d’acqua». 

«Il mare stesso di Nicotera e San Ferdinando godrà infatti dell’istituzione della riserva, in primo luogo, proprio per effetto della diminuzione degli scarichi inquinanti nel fiume Mesima, legati ad una serie di limiti e divieti molto più stringenti, ai maggiori controlli e all’effetto che avrà sull’adeguamento degli impianti di  depurazione degli scarichi urbani nell’entroterra, reso ancor più cogente dai livelli di tutela  assicurati dall’istituzione dell’area protetta”.

Riqualificare l’intera area intorno alla foce del fiume significherà, altresì, “renderla accessibile al pubblico e a quei turisti che pian piano nel corso degli anni hanno abbandonato le strutture ricettive della zona, per il continuo degradarsi dell’ambiente circostante». Inoltre «arricchirà l’offerta da un punto di vista qualitativo». Ciò non solo «per la grande valenza naturalistica», ma anche «per tutta quella serie di opere che saranno realizzate per consentire al pubblico una fruizione sostenibile dell’area (pensiamo alle piste ciclabili, alle aree di ristoro, alla pulizia degli argini e delle strade di accesso, ecc.). Con evidenti ripercussioni sulla ripresa dell’attività turistica alberghiera», ha concluso l’esponente del Wwf.

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