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CATANZARO – «Quando la politica è incapace ed ha i carboni bagnati si rifugia nelle Procure e chiama i Generali ad Amministrare».
Con queste parole i Democratici e Riformisti muovono il loro attacco nei confronti della presidente Jole Santelli con riferimento alla richiesta di chiarimenti in relazione «alla possibilità di allargare ancora la discarica della Sovreco a Crotone» che la presidente ha inviato ai dirigenti regionali negli scorsi giorni.
Per i democratici e riformisti «è evidente che proprio la Santelli non può ignorare, come ex Vicesindaco della città Capoluogo della provincia di Cosenza, che con i propri atteggiamenti ha impedito il completamento del sistema di smaltimento dei rifiuti, quali sono i motivi che ci stanno portando ad una nuova emergenza. Se infatti, nei prossimi giorni, vi sarà la spazzatura di nuovo per strada e non si saprà come eliminarla, sarà merito di quella classe politica che temendo di perdere qualche manciata di voti, ha impedito la realizzazione di un sistema in grado di smaltire in discarica una percentuale minima di rifiuti inertizzati, quindi, con un basso impatto e rischio per l’ambiente. Deprime – proseguono – la scelta di inviare la richiesta di chiarimenti al dirigente, e per conoscenza alle Procure, se la Santelli ritiene ci siano dei reati avanzi una denuncia non stravolga le procedure amministrative introducendo un nuovo organo di controllo interno che si chiama Procuratore, offendendo la struttura amministrativa della Regione ed il buon senso».
In conclusione, «dubitiamo – sostengono i Democrativi e Riformisti – che sarà possibile non utilizzare ancora la discarica di Crotone, se insieme ai problemi per il Covid 19 non vogliamo aggiungere quelli da infezioni conseguenti ai rifiuti per strada, infliggendo il colpo finale al già colpito Turismo calabrese».
Si attende che «la Santelli assuma concretamente la guida della direzione del Governo regionale con una proposta operativa e realizzabile, non scaricando, dunque, responsabilità su altri uffici che poco hanno a che fare con i compiti che riguardano la politica e la sua classe dirigente. Provi a completare, se ne è capace, il sistema di smaltimento affinché si chiuda definitivamente un ciclo inoperoso che già tanti danni ha causato ai cittadini e alle attività economiche e turistiche calabresi».
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