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Altro riordino di Rete ospedaliera in Calabria per non chiudere i nosocomi di Serra San Bruno, Tropea, Gioia, Polistena e Corigliano Rossano


COSENZA – Altro giro di giostra per il piano di riordino della rete ospedaliera. Ancora una volta, la quarta, in fase di revisione e in dirittura d’arrivo già nella giornata di oggi. Con la struttura commissariale chiamata alla pubblicazione di un nuovo documento, corretto ed emendato e un punto da chiarire su tutti. La paventata chiusura degli ospedali dove il piano prevede la costruzione di nuove strutture.
Stiamo parlando di Serra San Bruno e Tropea, Gioia Tauro e Polistena e, infine, Corigliano Rossano. L’ultimo documento licenziato, infatti, prevedeva il passaggio alla nuova struttura con dismissione delle esistenti a lavori conclusi. Così era stato chiarito più volte dai ministeri che vigilano sul piano di rientro sanitario. Gli stessi che hanno disposto l’apertura di una sola unità operativa complessa di Neuropsichiatria infantile e dato il via libera alla soppressione della terapia intensiva neonatale a Cosenza, altre ad aver sostanzialmente bocciato l’apertura delle nuove emodinamiche, ad eccezione di Locri.
In mezzo c’è ancora quello che nei mesi scorsi, in maniera anche piuttosto timida in alcuni territori, ha messo i sindaci di traverso su spostamenti di reparti e depotenziamenti complessivi degli ospedali territoriali. L’altro punto riguarda i primariati. In Calabria, secondo i ministeri, e ne sono 32 che si replicano nelle varie province. La procedura prevede la chiusura progressiva con il procedere dei pensionamenti dei primari. L’ultimo decreto, rimaneggiato per la terza volta, risale a marzo del 2024, cinque mesi dopo, con un documento sostanzialmente non operativo, si ritorna ad aggiustare il tiro.
La gestazione del piano e la conseguente operatività del documento sta diventando un caso da manuale burocratico. Fortemente sollecitato dai ministeri, con tanto di tirata d’orecchie al commissario Occhiuto e ai manager due anni fa per il mancato rispetto del cronoprogramma, lunghissimi mesi di revisione, piano sostanzialmente approvato nel verbale della riunione di aprile scorso e oggi di nuovo al centro di una revisione complessiva. Tutto questo accade proprio il giorno dopo la presentazione del ricorso promosso dal comitato di difesa del diritto alla salute che da tempo sta portando avanti una battaglia legale sul documento di riorganizzazione ospedaliera.
A questo proposito è sarcastico Graziano Di Natale, alla guida del comitato. «Vorrei esprimere la mia personale solidarietà a quanti ritenevano il piano di riordino della rete ospedaliera efficace, sostenendo che la nostra azione fosse strumentale». Graziano Di Natale interviene precisando che la battaglia condotta era più che fondata. Pare, difatti, risulti alquanto complicato redigere un atto che non vada a ledere il diritto alla salute dei cittadini. «Intanto -aggiunge Di Natale- ringrazio i cittadini liberi che hanno condiviso il nostro percorso. Ora bisogna stare attenti che non venga consumato, ancora una volta, l’ennesimo colpo di mano con lo spostamento di reparti e servizi che, fino ad oggi, è stato scongiurato. Da parte nostra -concludono- saremo vigili affinché tutto ciò non si verifichi».

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