Gandolfo Miserendino, commissario straordinario di Azienda zero
2 minuti per la letturaCOSENZA – La nuova strada di Azienda zero passa attraverso la digitalizzazione: il nuovo decreto che ha assegnato gli obiettivi al neocommissario Gandolfo Miserendino, che nella giornata di lunedì in Cittadella regionale ha discusso assieme ad Occhiuto del problema liste d’attesa, guarda tutto quanto alla transizione digitale.
Nel frattempo, però, è chiamato anche a superare le osservazioni ministeriali sul programma operativo regionale. Il passaggio nel decreto è chiaro: «gli obiettivi da assegnare al dottore Gandolfo Miserendino devono convergere, altresì, verso il celere superamento delle criticità rilevate dai Tavoli di monitoraggio in relazione all’attuazione del Programma Operativo regionale vigente, cui è fatto obbligo al Commissario ad acta di provvedervi». In altre parole Occhiuto delega ulteriormente le sue funzioni, affidando all’ingegnere informatico il nodo cruciale della riorganizzazione di alcuni settori.
Il raggiungimento degli obiettivi “costa” a Miserendino il 20% dello stipendio, stesso schema applicato a direttori generali e commissari straordinari delle Asp e delle aziende ospedaliere. Si parte comunque da zero, tra gli obiettivi c’è ancora la “definizione della dotazione organica”. Azienda zero, infatti, è ancora una scatola sostanzialmente vuota con pochissimi dipendenti. Recentemente il commissario Occhiuto ha definito le sue funzioni proprio per evitare sovrapposizioni con quel che resta del dipartimento salute e welfare.
C’è poi tutta la parte puramente informatica del sistema, direzionata ad una digitalizzazione complessiva della sanità regionale. Per prima cosa è richiesta “l’acquisizione a livello centralizzato di software/applicativi per le Aziende del Servizio sanitario regionale, anche e soprattutto per evitare il caos legato all’uso di sistemi differenti per singola azienda. Altro aspetto particolare riguarda i Livelli essenziali di assistenza. O meglio, il controllo della trasmissione dei dati da parte delle aziende. Non a caso tra gli obiettivi ci sono il “monitoraggio dei flussi trasmessi dalle Aziende del Servizio sanitario regionale attraverso un controllo su tempistiche, qualità e completezza” e la “costruzione di un sistema di reportistica su tempistiche, qualità e completezza dei flussi da trasmettere a ciascuna Azienda”.
Il compito per il 2024 è delineato: Miserendino dovrà centrare almeno la metà degli obiettivi, mentre resta una grande incognita l’intero sistema di responsabilità messo a capo di Azienda zero sul sistema regionale sanitario. Per il momento si andrà avanti con le deleghe alle aziende assegnate a suo tempo da Giuseppe Profiti.
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