Roberto Occhiuto
2 minuti per la letturaConti, debiti e bilanci, sulla situazione economica della Sanità la Regione Calabria è pronta a rispondere alla Corte dei Conti
I bilanci pregressi della Gestione sanitaria accentrata, quelli delle singole aziende ancora sotto strettissima analisi da parte dei vertici regionali, lo stato del debito pregresso, i tempi di pagamento. La Regione si sta preparando in questi giorni a rispondere punto per punto alle osservazioni della Corte dei conti, in vista del giudizio di parifica previsto per metà novembre. Un lavoro certosino per “smontare” le numerosissime osservazioni arrivate dai giudici contabili sullo stato economico del sistema sanitario calabrese.
In mezzo c’è anche il cosiddetto blocco delle azioni esecutive, deciso nel 2022 con un decreto legge e poi accorciato nei tempi da una sentenza della Corte costituzionale. È ormai prossimo alla scadenza. Il primo gennaio 2024 si rischia l’assalto alla diligenza dei creditori, che in totale vanterebbero circa un miliardo e duecento milioni di euro. Non tutto, però, è rimasto fermo in questi lunghi mesi di verifica dietro le quinte del palcoscenico regionale. Da tempo le aziende stanno procedendo alla liquidazione del debito pregresso andando a verificare le singole fatture. In alcuni casi sono stati avviati gli accordi transattivi, in altri contesti invece si aspettano i risultati di alcuni procedimenti già in corso.
SANITÀ IN CALABRIA, LA CORTE DEI CONTI RESTA IN ATTESA DEI CHIARIMENTI DELLA REGIONE
L’attenzione è massima sia al Mef, che ora conosce lo stato accertato del debito, sia ai tavoli tecnici ministeriali. Il tempo stringe ma c’è ancora margine per la svolta che potrebbe salvare la Calabria sanitaria dall’ennesimo default. La Corte dei conti non a caso resta in attesa dei chiarimenti necessari. L’interlocuzione va avanti da questa estate e in questi ultimi giorni sta arrivando alla sua naturale conclusione di fine anno. Nei prossimi giorni sono attesi i decreti del commissario-presidente sui bilanci delle aziende sanitarie. Comprese le due Asp di Reggio e Cosenza che non presentavano un consuntivo da anni.
Si vuole certamente evitare lo schema degli anni precedenti, con i vecchi commissari che hanno di fatto bocciato gran parte dei bilanci aziendali senza procedere ai correttivi necessari. Altro problema sul quale bisogna intervenire sono le anticipazioni di cassa richieste nel 2022 dalle singole aziende sanitarie. La situazione, stando alle controdeduzioni della Regione, è stata regolarizzata, restano però gli interessi maturati.
La cifra solo per l’anno scorso si aggira attorno ai venti milioni di euro ed è imputata generalmente al ritardo accumulato dalla Regione nell’effettuare i riparti del fondo sanitario regionale alle singole aziende. Anche qui bisognerà fare uno sforzo ulteriore per migliorare la gestione complessiva ed evitare assegnazioni parziali o ritardate del “tesoro” destinato alle aziende. Il cambio di rotta, però, è stato impresso. Ora bisognerà vedere se in questi ultimi due mesi dell’anno si riuscirà a chiudere definitivamente con il passato.
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