L'ingresso del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria, diventato Hub-Dea di secondo livello
2 minuti per la letturaCATANZARO – Presentata la nuova rete ospedaliera della Calabria, figlia del passaggio da una visione ospedale-centrica a una visione che integra in modo più compiuto e più stretto l’assistenza ospedaliera con quella territoriale. Questa la direttrice disegnata dalla struttura commissariale guidata dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto.
La nuova rete ospedaliera della Calabria è stata presentata oggi in una conferenza stampa nella sede della Giunta a Catanzaro dallo stesso Occhiuto, dal sub commissario della sanità calabrese Ernesto Esposito, dal dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute Iole Fantozzi e dal commissario di Azienda Zero Giuseppe Profiti.
“E’ un passo importante – ha esordito Occhiuto – per ricostruire il sistema dalle fondamenta. Ci siamo posti due obiettivi: la ricognizione del debito e la riorganizzazione della rete ospedaliera, e li abbiamo realizzati. Ora dobbiamo riorganizzare il sistema in maniera tale da renderlo più efficiente e rendere meno drammatico il tema della carenza di personale”. La nuova rete prevede 3 hub-Dea di secondo livello, 8 spoke-Dea di primo livello, 5 ospedali generalisti con pronto soccorso, 5 ospedali di zona disagiata e due stabilimenti di azienda di riferimento.
Nel dettaglio Hub-Dea di secondo livello sono la Dulbecco di Catanzaro, Annunziata di Cosenza e Gom di Reggio Calabria. Gli spoke-Dea primo livello sono Castrovillari, Rossano Corigliano, Cetraro Paola, Crotone, Lamezia Terme, Vibo Valentia, Polistena, Locri. Ospedali generalisti con pronto soccorso sono Praia a Mare, Soverato, Tropea, Gioia Tauro, Melito Porto Salvo. Ospedale di zona disagiata Pszd sono Trebisacce, Cariati, San Giovanni in Fiore, Soveria Mannelli, Serra San Bruno. Stabilimenti di azienda di riferimento sono Paola e Corigliano. Nella nuova rete ospedaliera è programmato un aumento di 1.324 posti letto rispetto a quelli attuali. La rete territoriale, a sua volta, prevede 67 strutture di prossimità, tra Case di Comunità e Ospedali di Comunità.
Il ridisegno della rete sanitaria prevede anche una diversa configurazione della rete di emergenza urgenza, con un potenziamento dei servizi e delle dotazioni. “E’ un piano ambizioso ma realizzabile perché stavolta – ha proseguito Occhiuto – abbiamo le risorse proprio perché abbiamo chiuso i bilanci e abbiamo dimostrato che c’è un avanzo di amministrazione. Quindi gli investimenti previsti nel piano li abbiamo già messi in cantiere. Avremo un incremento di 60-70 mezzi per l’emergenza urgenza, stanno arrivando nuove tecnologie programmate dando le risorse per gli acquisti alle aziende nei mesi passati. Da qui in poi quindi – ha sottolineato il presidente della Regione Calabria – avendo il progetto della sanità possiamo riempirlo di contenuti perché abbiamo le risorse per farlo. Resta il tema del reclutamento: abbiamo assunto moltissime persone senza le quali, essendoci state moltissime pensionamenti negli ultimi 2 anni, oggi gli ospedali della Calabria sarebbero stati chiusi per effetti del fatto che in 12 anni in Calabria non sono state fatte assunzioni. Continueremo sul reclutamento dei medici, chiedendo al governo di aiutarci a rendere più attrattivo il lavoro del personale sanitario in Calabria”.
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