Il presidente della Regione Roberto Occhiuto
4 minuti per la letturaCOSENZA – Mentre l’Agenas mette il bollino rosso sugli ospedali di Cosenza e l’Aou Mater Domini in Calabria vengono annunciati i “rilevatori” che dovranno relazionare a Occhiuto lo stato delle strutture sanitarie calabresi. Nel rapporto di Agenas Cosenza e Catanzaro sono tra i dodici ospedali con serie criticità: dai Pronto soccorso (nel caso di Catanzaro inesistente) ai tempi di attesa, passando per i bilanci in ordine.
Un punto che è l’ennesima pugnalata su un sistema sanitario a pezzi come quello calabrese. Nel frattempo però Occhiuto ha annunciato la “fase 2” del progetto Sanibook, la piattaforma nata per segnalare eventuali storture all’interno della sanità calabrese. Una sorta di piattaforma per segnalare anche in maniera anonima qualsiasi forma di disservizio. Ora a rafforzare il sistema saranno ottanta laureati che a rotazione e con un contratto non rinnovabile di soli tre mesi dovranno relazionare a Occhiuto dopo le visite nelle strutture.
«Le loro rilevazioni saranno poi analizzate – ha detto Occhiuto – nelle relazioni che faranno, da una cabina di regia che abbiamo istituito nella Regione. È un’altra iniziativa per umanizzare la sanità calabrese. E’ vero, la sanità calabrese è disastrata, per 20 anni non è stata governata, servono soluzioni strutturali e stiamo lavorando a realizzare le soluzioni strutturali che servono, ma serve anche gentilezza, maggiore disponibilità da parte di quelli che lavorano negli ospedali e nei presìdi sanitari. Non ce l’ho con i medici, gli infermieri, il personale sanitario, anzi li rispetto perché fanno un lavoro straordinario in strutture spesso fatiscenti, ma chiedo a loro di avere un po’ di gentilezza e di disponibilità in più perché è richiesto a chi si occupa della sofferenza degli altri. Chiunque vuole dare una mano alla sanità calabrese può partecipare a questo bando per tre mesi potrà rilevare quello che non funziona. Intanto però continuate a scrivere su Sanibook. Sanibook non è contro i medici, contro il personale sanitario, non è uno sfogatoio, è uno strumento che ci serve ad affrontare e risolvere piccole questioni organizzative che i commissari delle aziende devono affrontare. E ne abbiamo risolto alcune. A esempio un cittadino di Locri ci ha scritto che mancava il Pos per pagare con la carta di credito quando andava al Cup: cosa ci voleva a risolvere questo problema? Perché non era stato fatto in passato? E lo abbiamo risolto. Altri ci hanno segnalato porte rotte, incuria, sporcizia in alcuni corridoi degli ospedali, abbiamo segnalato ai commissari che hanno risolto. Ecco, Sanibook serve a questo, serve a dare a me i vostri occhi per poter verificare in ogni punto della regione quello che non funziona e che potrebbe essere risolto con un po’ di attenzione in più».
Ma la questione ha sollevato l’ennesima barricata. Sul piede di guerra c’è in primo luogo l’Anaao Assomed. Durissimo Filippo Maria Larussa «Non c’è bisogno di reclutare (a meno che il compenso di cinquemila euro non sia una mancetta elettoral-politica) rilevatori laureati e diplomati per scoprire l’acqua calda. Le tante disfunzioni organizzative e gestionali, messe in evidenza per ultimo dal rapporto Agenas sulle aziende ospedaliere e universitarie della regione, i pazienti delle regione le vivono da anni sulla loro pelle. Sono frutto di scelte di programmazione sbagliate, di mala gestio amministrativa, ed appare incredibile che anche questa gestione confermi i soliti noti che negli anni sono stati responsabili dello sfascio ma rimangono attaccati ai loro scranni pronti al riciclo politico permanente». Poi il punto sul messaggio di Occhiuto rilasciato sul web. «In tutti gli esempi che ha fatto non c’è un solo comportamento deprecabile da parte di un sanitario. Tutta mala gestio amministrativa. Che chi “comanda” potrebbe e dovrebbe conoscere se andasse in giro per corsie ed uffici invece di barricarsi nelle blindate stanze dei bottoni circondato dalla claque. Occhiuto è disposto a mandare a casa i commissari che non risolvono e non prevengono? Che sono sempre gli stessi da venti anni? L’emblematico Pos al Cup di Locri da quanto era stato richiesto? Colpa del medico dell’infermiere, dell’ausiliario non averlo installato o riparato?».
Insomma, il clima è parecchio rovente. E a gettare ulteriore benzina sul fuoco è il Si Cobas che aveva già diffidato il commissario all’apertura del portale. «Ora tira fuori i controllori, 80 persone pagate con i soldi dei calabresi per andare negli ospedali e controllare chi sta lavorando. Siamo in un regime sanitario, altro che fascismo qui siamo all’assurdo. Roberto Occhiuto con queste iniziative vuole distrarre i calabresi dai veri problemi che attanagliano la nostra sanità. Lui da commissario ad acta a disatteso tutti i buoni propositi detti in campagna elettorale, non ha riaperto nessun ospedale, non riesce ad impostare il lavoro con aziende ospedaliere e Asp provinciali, ha portato i medici Cubani e noi vorremmo sapere cosa c’è sotto in questa vicenda e per ultimo ha voluto a tutti i costi la mangiatoria Dulbecco. Mandare 80 persone negli ospedali calabresi vuol dire creare disagio a chi lavora tra mille difficoltà, per la carenza di personale e per i luoghi di lavoro a volte non proprio come dovrebbero essere. Il Si Cobas Calabria diffida il Presidente Occhiuto per queste sue scelte scellerate e invita tutta la popolazione a ribellarsi a questo regime di propaganda elettorale».
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