Il presidente ff della Regione Calabria Nino Spirlì
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NUOVA ordinanza del presidente della Regione Calabria facente funzioni Nino Spirlì. Come aveva, del resto, già annunciato nella giornata di ieri in relazione all’ordinanza con cui ha disposto la chiusura delle scuole in Calabria con contestuale utilizzo della Dad (LEGGI) oggi Spirlì ha proceduto ad una integrazione ulteriore riguardante gli asili.
In base all’ordinanza n. 11 emanata quest’oggi, infatti, «è disposta la sospensione, in presenza, delle attività didattiche ed educative per i servizi educativi per la scuola dell’infanzia, nonché delle ludoteche».
Unica esclusione riguarda «i nidi, micronidi e sezioni primavera 0-3 anni) per i quali non è prevista sospensione.
La sospensione dell’attività delle scuole dell’infanzia, come per il resto degli istituti scolastici di ogni ordine e grado già disposta ieri, avrà valore da lunedì 8 marzo fino a domenica 21 marzo.
Pertanto anche gli asili resteranno chiusi in Calabria fino al prossimo 21 marzo ciò in quanto per il presidente Spirlì appare necessario «ai fini del contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 e ferme restando le misure statali e regionali di contenimento del rischio di diffusione del virus già vigenti estendere la disposizione inerente la sospensione, in presenza, anche alle attività didattiche ed educativa per i servizi educativi per la scuola dell’infanzia nonché delle ludoteche, con esclusione unicamente dei nidi, micronidi e sezioni primavera (0-3 anni)».
Questa convinzione poggia sulla considerazione che «a partire dalla settimana di monitoraggio 22-28 febbraio 2021 si è registrata una inversione di tendenza nella curva dei contagi regionale, in cui si evidenzia una crescita in termini assoluti nel numero dei nuovi casi confermati settimanali pari al 12,5 %, con trend che si conferma nella settimana in corso» e allo stesso modo «risulta in crescita la proporzione di nuovi casi confermati rispetto al totale dei test effettuati, che registra valori superiori all’8,5% sul totale dei soggetti sottoposti a test».
A Vibo Valentia e Reggio Calabria ai aggrava l’incidenza
Un campanello d’allarme la Regione lo suona anche in relazione alle province di Vibo Valentia e Reggio Calabria dove «nella settimana di riferimento, la proporzione di nuovi casi confermati per 100.000 abitanti si attesta su valori prossimi a 120, circa il doppio della media regionale».
Inoltre, «dalla data del 21 febbraio alla data di redazione della presente Ordinanza, i posti letto Covid-19 occupati sono incrementati di oltre il 26% e quelli di terapia intensiva del 43%, pur rimanendo sotto la soglia di allerta in termini di saturazione».
Il caso Varianti
Per quanto riguarda le varianti, in particolare quella inglese, poi «dallo studio di prevalenza delle varianti coordinato dall’istituto Superiore di Sanità, per la Regione Calabria è stato calcolato un tasso di prevalenza pari al 9,1%; la presenza di tale variante sul territorio regionale è stata ulteriormente confermata mediante un campionamento su tamponi risultati positivi a SARS-CoV-2 nelle date 2 e 3 marzo nelle diverse province, per un totale di 15 campioni, dei quali, a seguito di sequenziamento, 6 hanno dato esito positivo».
L’aggravamento della situazione in Calabria
E rispetto alla situazione generale «dal verbale dell’Unità di Crisi del 5 marzo 2021, emerge la necessità di adottare iniziative che, partendo dal contesto scolastico e dell’istruzione in generale, che movimentano un notevole numero di individui, siano mirate a mitigare la curva dei contagi, unitamente al rafforzamento della campagna vaccinale, che includa tutto il personale scolastico; in questo senso si è rilevato che in molti Comuni i provvedimenti dei Sindaci hanno già sospeso le attività didattiche in presenza e si registra una evoluzione che desta preoccupazione; si ritiene che le misure debbano essere adottate senza ulteriore ritardo, a titolo preventivo e precauzionale, stante la presenza di numerosi indicatori, incluso il trend nazionale, che prefigurano potenziali peggioramenti» senza contare che «nel report di monitoraggio n. 42 dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute la Regione Calabria si colloca in una classificazione complessiva di rischio “moderata con alta probabilità di progressione”, a fronte della classificazione “moderata” nel report n.41 e “bassa” nel report n. 40» evidenziando in questo caso una progressività dell’aggravamento della situazione pandemica.
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