Il presidentre f.f. Nino Spirlì
3 minuti per la letturaCATANZARO – Arriva in tarda serata l’annunciata ordinanza del presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, sulla proroga della didattica a distanza nelle scuole calabresi (LEGGI LA NOTIZIA).
I timori dell’avvento di una terza ondata di contagi da coronavirus covid-19 spingono il presidente Spirlì ha prorogare l’obbligo di utilizzare la Didattica in presenza al 50% fino al 13 marzo 2021 in tutte le scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie, nelle scuole di istruzione e formazione professionale e nelle università.
Il nuovo obbligo è inserito nella ordinanza numero 8, firmata oggi dal presidente della Regione Calabria, che dispone «ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19».
Con la nuova ordinanza «sono di fatto prorogate, a partire dall’1 e fino a tutto il 13 marzo 2021, senza soluzione di continuità, le disposizioni e le raccomandazioni già adottate con l’ordinanza n. 4 del 30 gennaio 2021».
Alla base della decisione di Spirlì c’è, tra le altre cose, il contenuto del report 41 del ministero della Salute, secondo cui, «in riferimento alla situazione epidemiologica nazionale, e alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano, sono necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari».
Di conseguenza, secondo quanto sostenuto dal presidente f.f. Spirlì, «sussiste la necessità di adottare misure più restrittive in ambito regionale», oltre a quella di «limitare le occasioni di contagio, diminuendo – per quanto possibile – la percentuale di popolazione scolastica in presenza», anche alla luce del fatto che, dal 10 marzo 2021, si darà avvio alla vaccinazione degli operatori scolastici.
In base al nuovo provvedimento «le istituzioni scolastiche interessate proseguono a limitare la didattica in presenza a non più del 50% della rispettiva popolazione studentesca, nel rispetto di tutte le misure di prevenzione vigenti e fatte salve le deroghe circa l’attività in presenza, già individuate nelle specifiche ordinanze emergenziali».
Inoltre, viene «confermata la raccomandazione a un’organizzazione che preveda la presenza in ciascuna rispettiva aula di non più del 50% degli studenti rispetto alla capienza prevista», oltre che «di garantire e rendere pienamente fruibile la didattica integrata online, in modalità sincrona per la restante parte degli studenti non presenti in aula», e, infine, «di favorire la didattica digitale integrata per tutti gli studenti le cui famiglie ne facciano esplicita richiesta, nell’ottica di una migliore gestione organizzativa, anche alternativa al differenziamento degli orari di ingresso/uscita».
Su Facebook, inoltre, Spirlì ha precisato: «Leggo accorati appelli e commenti polemici sulla mancata chiusura delle scuole dei più piccoli. Probabilmente dimenticate che su quelle scuole c’è un pronunciamento del Consiglio di Stato, a seguito di un ricorso al TAR da parte di GENITORI. Per lunedì mattina, a tal proposito, ho convocato d’urgenza una riunione dell’Unità di Crisi. Ho chiesto di poter visionare dati sui contagi e sulle chiusure delle scuole avvenute nell’ultimo mese, dopo del pronunciamento del CdS. Sapete bene tutti come la pensi: ma l’eventuale (non impossibile) ordinanza che riguardi le scuole dei più piccini deve essere motivata con l’uso di dati che vengano da CTS e/o da ASP, USR, o altra istituzione competente. Se avremo, e non ne dubito, conforto nei dati, tuteleremo ancor più i nostri piccolini»
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