Nino Spirlì durante la diretta Facebook
2 minuti per la letturaCATANZARO – «Il governo non decide ancora. Tra 8 giorni sarà Natale non sappiamo ancora se hanno deciso di chiudere o meno e da quando o come lo faranno». Lo ha detto il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì in un video su Facebook.
«Noi rispetteremo le leggi, non siamo malfattori ma le leggi non devono essere inique. Tempo ne hanno avuto, stanno aspettando tanto solo perché aspettano l’ultimo giorno per calarci il pacco».
«Quello che noi continuiamo a dire – ha aggiunto Spirlì – è che non si possono separare le famiglie a Natale, si organizzino come meglio credono ma non separino le famiglie, soprattutto quelle che vivono in piccoli paesi».
«Un giorno di festa serena in questo anno maledetto ce lo meritiamo – ha aggiunto Spirlì – perché se è vero che il virus tornerà, una giornata della speranza ce la volete lasciare? Addirittura dobbiamo rimanere chiusi in casa a vivere come isolati quando i delinquenti non fanno neanche la galera e quella vera la facciamo noi. Vi sembra normale, a me mai e non più. E rimanere chiusi in casa per ordine del governo? In altri tempi si sarebbe chiamata dittatura e oggi come si dovrebbe chiamare? E ci dicono per il vostro bene. Abbiamo capito benissimo come comportarci, lo sappiamo fare».
«Abbiamo capito tutti – ha detto Spirlì – che non faremo le grandi tavolate. Però mi chiedo, quando ad ottobre ci hanno detto ‘vi chiudiamo adesso perché il Natale sarà più serenò ci volevano tenere calmi? Allora abbiamo fatto bene ad arrabbiarci. Noi chiediamo che a Natale le famiglie si possano riunire. E poi cosa succede a tutte le categorie, ai ristoratori che hanno riempito le dispense sapendo di essere aperti, lo stesso bar e pasticcerie. Poi, dicono, ci sarà il ristoro. C’è stata oggi una riunione dei governatori della Lega con Salvini e ho detto di cancellare la parola ristoro per mettere risarcimento perché il danno è grave. Stranamente si arriva a chiudere la gente in casa quando si parla di sentimenti. E poi, il 23 possiamo mangiare con chi vogliamo ma non possiamo il 24, 25 e 26, poi dal 27 il virus non fa più male ma 30, 31 e 1 tutti di nuovo tappati in casa. Ma vi sembra normale? Cosa fare? Rispetteremo le regole perché siamo persone oneste e pulite».
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un giorno sereno poi lo piangi sia in termini affettivi che di congestione per i vaccini. già i medici e gli infermieri non rispondono agli interpelli (leggi carenza degli stessi o esigenza di averne di più) ma poi quelli che già lavorano cosa devono fare per prima? curare i contagiati o vaccinare? insomma banalmente è meglio un uovo oggi o una gallina domani?