Jole Santelli, presidente della Regione Calabria
2 minuti per la letturaCATANZARO – «Scrivo da una Regione in cui i diritti dei cittadini sono troppo spesso calpestati. Il più importante dei diritti calpestati è quello alla salute». Inizia così una lunga lettera che il presidente della Regione Calabria Jole Santelli ha scritto al presidente Giuseppe Conte sui problemi della sanità in Calabria, sulle scelte ad essa connessa, e soprattutto, sulla presenza del commissario governativo.
Un commissariamento che, a parere della Santelli «ha distrutto la sanità calabrese. In questo le responsabilità politiche devono essere chiare e nette. Tutte le scelte sanitarie competono in Calabria al Governo ed ai suoi commissari. Sono stata attenta ad evitare lo scontro istituzionale, non credo faccia bene a nessuno, ma chi decide di commissariare e di effettuare le scelte, poi deve avere il coraggio di assumersi la responsabilità».
Altre frizioni sono in arrivo sul nuovo piano di gestione dell’emergenza per il coronavirus, predisposto dal commissario e varato dal Ministero senza alcun coinvolgimento della Regione. Per la Santelli il nuovo piano, in Calabria «è di difficile attuazione. Nella riunione con il commissario Arcuri e i ministri Speranza e Boccia, Arcuri ha specificato che nelle Regioni in cui è presente il commissariamento ad acta la Regione non è soggetto attuatore. Non m’interessa essere soggetto attuatore di un piano che non condivido, ma è necessario che i calabresi sappiano che il Governo si sta assumendo tutta le responsabilità della gestione sanitaria del Covid in Calabria e che la Regione è stata totalmente esautorata. Mi spiace dopo mesi di leale collaborazione, ne prendo semplicemente atto. La responsabilità verso i calabresi deve essere però chiara – avvisa la presidente Santelli – se viene ridisegnata la rete oncologica sul tumore alla mammella e, nonostante le proteste della Regione si va avanti per una strada che, purtroppo, porterà a una nuova e pesante emigrazione sanitaria, se vengono bloccate le radioterapie per esigenze di budget, rendendo impossibile ai calabresi di curarsi a casa propria e costringendoli ad andare fuori regione per terapie salvavita, i calabresi devono sapere che sono scelte effettuate dai commissari di Governo, con la totale contrarietà della Regione».
«Non credo che, Presidente Conte, Lei sia al corrente di queste cose ma è mio obbligo morale e politico porle in evidenza – scrive ancora Jole Santelli – noi calabresi abbiamo diritto ad una sanità da Paese civile, non m’interessa fare guerra contro il Governo nazionale, ma non farò da parafulmine a scelte pesantemente penalizzanti per i miei concittadini. L’emergenza sanitaria ci ha insegnato che esiste un destino di comunità. Nessuno si salva da solo. Non possono esserci divisioni strategiche e strumentali davanti a un diritto fondamentale come la salute. Io sono certa – è la conclusione – che vorrà ascoltarmi per trovare insieme una strada che faccia onore allo sforzo del Paese tutto di non lasciare indietro nessuno».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA