Da sinistra: Maria Carmela Iannini (Aterp) e Carlo Maria Medaglia (Arpacal)
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L’Aterp alla Lega, Fratelli d’Italia attende la guida dell’Arpal, il governatore Occhiuto lancia il nuovo corso delle nomine in Calabria
LA NOMINA di Fulvia Caligiuri alla guida dell’Arsac ha sdoganato una sorta di tabù: finora le nomine di sottogoverno del presidente Roberto Occhiuto erano state pressoché off limits per la politica. Alla guida degli enti erano finiti tecnici o funzionari regionali. Al giro di boa del secondo anno di governo, sembra però sia tempo di serrare i ranghi della coalizione e di concedere spazio agli alleati che finora – al netto di qualche sporadico e chiacchierato malumore – in aula nei momenti cruciali la fiducia al presidente non l’hanno fatta mai mancare.
Com’è avvenuto all’inizio di agosto, ad esempio, con il via libera alla riforma dei Consorzi di bonifica. Lì Occhiuto non solo ha incassato il sì di tutta la coalizione di maggioranza, ma anche il sostegno al suo stile di governo. «Governare, comandare… Le parole non mi interessano. Anche perché il tema non è l’uomo solo al comando. Bisogna anche saper comandare e raramente ho visto un presidente con il piglio del governatore Occhiuto» disse in aula Giuseppe Neri (Fratelli d’Italia), mentre dai banchi della minoranza si accusava il presidente di non tener in alcun conto il Consiglio e di essere un accentratore.
IL DECISIONISMO DEL GOVERNATORE OCCHIUTO
Quella seduta di tabù ne sdoganò probabilmente anche un altro: il ‘decisionismo’ ¬– che le opposizioni rimproveravano al governatore – è stato rivendicato come punto di merito, tanto dalla maggioranza (si vedano le parole di Neri, prima citate) quando dallo stesso presidente. «Decisionista io? È quello che serve: i problemi della Calabria vanno affrontati col piglio finora mancato» disse sui social, nelle ore successive a quel Consiglio.
Poi c’è stata la convention di Rende, in occasione dei ‘festeggiamenti’ che Fratelli d’Italia ha organizzato in tutt’Italia per il primo anno di governo Meloni. E lì tra Occhiuto e FdI, partito che nei mesi scorsi aveva dato maggiori segni d’insofferenza, è stata di nuovo luna di miele: abbracci, applausi, complimenti reciproci, l’augurio (dei meloniani) di governare per dieci anni, l’impegno (di Occhiuto) a rafforzarne il ruolo nell’esecutivo. Questa, insomma, è stata la vigilia del nuovo corso.
NUOVE NOMINE IN CALABRIA PER ATERP E ARPACAL, SI ATTENDE IL TURNO DELL’ARPAL
Caligiuri – imprenditrice agricola e dirigente di Confagricoltura, poi passata all’impegno politico in Forza Italia, di cui è stata senatrice – ha fatto da apripista. Venerdì scorso, poi, la Giunta ha deliberato due nuove nomine, rinnovando i vertici di Arpacal e Aterp. Per l’una si è scelta, ancora, la strada dei tecnici. Alla guida di Arpacal, in sostituzione di generale Emilio Errigo che andrà a ricoprire il ruolo di commissario ministeriale per la bonifica di Crotone, Cerchiara e Cassano, arriva Carlo Maria Medaglia.
Laureato in fisica e dottore di ricerca in Telerilevamento e diagnostica ambientale, vanta un lunghissimo curriculum che si divide tra università e incarichi a nomina politica. Ha fatto ricerca in Italia e all’estero (dal Cnr all’Enea, passando per il Mit), è stato prorettore vicario alla Link university, presidente e amministratore delegato dell’Agenzia per la mobilità del Comune di Roma (lo nominò l’ex sindaco Ignazio Marino), capo della segreteria tecnica dell’uddiccino Gian Luca Galletti, ai tempi in cui era ministro dell’Ambiente del governo Renzi. Questi ultimi tre incarichi, per inciso, li ha ricoperti in contemporanea. In comune con il governatore ha la collaborazione con Galletti: dieci anni quest’ultimo era sottosegretario all’Istruzione e Occhiuto fu nominato a capo della sua segreteria.
Scelta puramente politica per l’Aterp, assegnata alla Lega. A capo dell’azienda che si occupa di edilizia residenziale è stata nominata Maria Carmela Iannini, avvocata e già candidata del Carroccio alle Regionali e alle Politiche, in predicato anche di entrare in Giunta dopo l’elezione di Minasi al Parlamento. Scelta accolta con soddisfazione dalla Lega calabrese. «La sosterremo nell’esecuzione di un mandato tecnico che appare fondamentale in quell’ottica di valorizzazione professionale e di meritocrazia voluto dal presidente Occhiuto e condivisa da tutta la coalizione di centrodestra» commenta il commissario regionale Giacomo Saccomanno.
NOMINE IN CALABRIA, SI ALL’ATERP ALLA LEGA MA FRATELLI D’ITALIA RESTA IN ATTESA DELL’ARPAL
Resta per ora alla finestra Fratelli d’Italia, a cui dovrebbe andare la guida dell’Arpal, l’ente nato dalla trasformazione dell’azienda Calabria Lavoro. Ieri il vicecapogruppo alla Camera Alfredo Antoniozzi si è congratulato con i neonominati per Arpacal e Aterp, augurandosi «un rilancio dell’edilizia popolare anche negli aspetti della manutenzione». Una nota stringata, in cui il deputato premette che non vuole entrare «nel merito delle nomine effettuate» e del resto lui dalle questioni politiche più spicciole si è tenuto sempre abbastanza distante. Ai più maliziosi, però, l’intervento è suonato un po’ come un promemoria.
LA GIUNTA
Dal rimescolamento delle deleghe in Giunta, però, si attende il vero rafforzamento degli alleati e in particolare di FdI. Occhiuto lo ha promesso nell’incontro di Rende, a settembre, ma lo ha confermato nei giorni scorsi. A sé il governatore ha avocato diverse deleghe importanti che oggi costituiscono un impegno parecchio faticoso, tanto più che è anche commissario alla sanità.
«Sono pronto a liberarmene» ha detto pochi giorni fa, partecipando al forum dell’Ansa, ma solo dopo aver chiuso alcuni dossier importanti, dal rilancio degli aeroporti calabresi alla cantierizzazione dei 3 miliardi stanziati per la 106, fino al riassetto del settore idrico e del sistema di gestione dei rifiuti. Non sarà un’operazione immediata, ma dovrebbe comunque concretizzarsi entro fine anno. Con buona probabilità assegnerà in Giunta la delega al Turismo (una volta chiuso il bando per le nuove rotte) e forse quella alle Infrastrutture, ma terrà per sé Ambiente.
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