Il capogruppo del M5s, Davide Tavernise
4 minuti per la letturaCOSENZA – Non siamo gli unici a cui è sembrato paradossale che la politica litighi sulla perdita, grave per carità, dei 104 milioni di euro del bando React Eu, mentre la Regione da quattro anni non riesce a spendere le risorse del progetto Abatemarco.
Come abbiamo già scritto (LEGGI) il progetto è frutto di un protocollo d’intesa risalente al 2017 siglato da Regione Calabria, Sorical, Università della Calabria e Comuni interessati, proprio per ottimizzare la distribuzione dell’acqua e far fronte alla grave siccità di quell’anno.
Su questa vicenda il capogruppo del M5s, Davide Tavernise, ha deciso infatti di presentare un’interrogazione a risposta scritta. L’esponente grillino nella sua interrogazione ripercorre le varie tappe della vicenda, di cui abbiamo scritto tre giorni fa e che ora proviamo a riassumere.
Nell’ambito del “Cantiere Abatemarco” sono stati previsti importanti lavori per un progetto a sistema unico che prevedeva da un lato lavori infrastrutturali per 10 milioni di euro sulla condotta adduttrice e per quasi 13 milioni di euro sulle reti comunali dei 25 Comuni serviti dall’acquedotto, dall’altro alcuni importanti innovazioni nella gestione amministrativa del servizio idrico.
Sotto questo profilo era previsto il censimento delle utenze, l’installazione di nuovi contatori e la fatturazione bimestrale e riscossione di crediti con il supporto di Sorical al fine di ridurre gli allacci abusivi e la morosità. L’importo totale dei lavori era vicino ai 100 milioni e a Sorical era stata affidata la cabina di regia.
Il 24 novembre 2020 la Regione Calabria su proposta dell’Assessore all’Ambiente dell’epoca, Sergio de Caprio, ha comunicato alla Sorical la volontà di demandare l’attuazione del protocollo al dipartimento Tutela dell’ambiente. Con la stessa delibera, la Regione ha disposto anche il subentro dello stesso dipartimento nella procedura di progettazione e appalto degli interventi di ingegnerizzazione delle reti idriche di distribuzione cittadine, invitando Sorical ad inviare tutta la documentazione prodotta fino a quel momento.
Da allora del progetto non si è saputo più nulla. La seconda parte certamente non si è potuta realizzare per l’assenza del soggetto gestore del ciclo idrico, ma la parte relativa al miglioramento delle reti idriche? Ricordiamo che riguardava non solo le città capoluogo ma anche altri 6 comuni della provincia di Catanzaro (Lamezia Terme, Sellia Marina, Soverato, Borgia, Girifalco, Curinga), 11 comuni della provincia di Cosenza (Corigliano-Rossano, Castrovillari, Acri, Cassano allo Ionio, San Giovanni in Fiore, Amantea, Cetraro, Scalea, Paola, Luzzi, Crosia), 7 comuni della città metropolitana di Reggio Calabria (Siderno, Taurianova, Palmi, Gioia Tauro, Villa San Giovanni, Rosarno, Locri), 3 comuni della provincia di Crotone (Cirò Marina, Isola di Capo Rizzuto, Cutro), 9 comuni della provincia di Vibo Valentia (Ricadi, Tropea, Pizzo, Nicotera, Mileto, Serra San Bruno, Rombiolo, Filadelfia, Zambrone), per un totale di euro 99.605.083,67.
Altri 14 milioni di euro, sempre relativi al progetto “Cantiere Abatemarco”, risultavano essere destinati ad interventi di regolamentazione, ricognizione delle utenze e installazione di contatori di ultima generazione, nel complesso funzionali alla successiva fatturazione diretta alle utenze per come richiesto dalla normativa nazionale vigente.
«La Calabria – scrive Tavernise – è l’unica regione d’Italia che non ha adeguato la gestione del servizio idrico alle norme nazionali, con un ritardo che sta compromettendo la qualità del servizio e aumentando il numero dei Comuni in dissesto finanziario. Tutta la Calabria vive una continua emergenza idrica: le strade si allagano, il servizio viene spesso interrotto, non esiste una mappatura, trovare i punti di rottura è spesso un’impresa, stante la gestione frammentata delle reti».
«È necessario quindi – sostiene Tavernise – fare chiarezza sul progetto “Cantiere Abatemarco” per non andare incontro ad un possibile disimpegno di quelle risorse finanziarie allocate nel Por Calabria 2014/2020 e nel Patto per la Calabria».
Per questi motivi il consigliere interroga il Presidente della Giunta regionale per sapere: che iniziative stia assumendo la Regione Calabria, dopo l’approvazione della legge relativa all’organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente e la pubblicizzazione di So.Ri.Cal., per definire il soggetto attuatore del progetto “Cantiere Abatemarco”, sbloccando le risorse impiegate e iniziando, così, concretamente il risanamento del sistema idrico calabrese, con un migliore utilizzo della rete e il recupero di notevoli volumi d’acqua; se intende attivarsi per conoscere la situazione dei vari interventi previsti nel progetto “Cantiere Abatemarco”, l’attuale effettiva disponibilità delle risorse impegnate negli anni, ottenere precise indicazioni sui tempi e sulle modalità di esecuzione degli stessi, stante l’assoluta emergenza in cui versa il servizio idrico integrato della Calabria. Richieste, queste, più che legittime.
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