Roberto Occhiuto in Consiglio regionale
3 minuti per la letturaCOSENZA – Vai piano, che vai veloce dice il vecchio adagio. La maggioranza di centrodestra, invece, di andare piano non ne ha voluto proprio sapere e l’eccessiva velocità ha portato al testacoda di ieri sera in consiglio regionale della legge che disciplina il servizio idrico e rifiuti della Regione.
In nome di un’emergenza infinita a cui mettere un punto e della scadenza dei bandi del Pnrr sull’idrico, si è accelerato al massimo al punto da non permettere di presentare emendamenti in commissione sostenendo che poteva benissimo essere presentati in aula.
Forse un iter più “regolare” avrebbe permesso di far venir fuori il problema sollevato dall’opposizione in consiglio ovvero che per varare la nuova Ato unica sui rifiuti, a norma di Statuto, serviva la maggioranza qualificata dei due/terzi. Numeri che l’amministrazione Occhiuto ha saldamente in mano, tranne ieri sera a causa di tre assenze.
La prima è stata quella dell’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, impegnato a Verona col Vinitaly. La seconda quella del consigliere Katia Gentile dovuta a motivi familiari ed infine la terza quella di Peppe Neri, che da tempo aveva annunciato la sua assenza dal consiglio per pregressi impegni lavorativi. Senza numeri, quindi, il presidente Occhiuto ha deciso di non forzare ulteriormente la mano e rinviare la discussione. Anche per i suggerimenti del segretario generale Lauria che ha ravvisato la possibilità di un ricorso al Tar, in caso di approvazione della legge, che avrebbe potuto vedere la Regione soccombente.
Insomma la stessa maggioranza non ha creduto fino in fondo alla sua tesi, illustrata in aula dal capogruppo dell’Udc, Giuseppe Graziano. Ma la colpa non è solo della politica. I rumors di corridoio parlano di una certa irritazione verso la struttura burocratica del consiglio. In sede di esame del testo alla IV commissione (Ambiente) ai consiglieri è pervenuto il parere dell’ufficio legislativo del consiglio regionale. In quella nota, però, di tutto si parlava tranne che del problema sollevato dal Pd. Così come lo stesso segretario generale, che dall’ufficio legislativo proviene, non ha mai sollevato un minimo dubbio fino all’esplosione della polemica in aula.
Allora è caccia a chi ha dato l’imbeccata all’opposizione che ha di fatto consentito la prima sconfitta politica di questa maggioranza. Ma tutto si aggiusterà nel prossimo consiglio fissato per le 15 del 19 aprile con un unico punto all’ordine del giorno: Proposta di legge n. 49/12^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente”. Unica preoccupazione per il presidente Occhiuto sarà serrare le fila della sua maggioranza e impedire eventuali assenze. Per il resto tutto è già determinato.
Molto più tranquilla, invece, la discussione sul nuovo Por 2021/2027 che vale 3,3 miliardi. Poco appassionante il dibattito con la maggioranza che ha sottolineato la tempestività con la quale si è arrivati a redigere il documento che è anche frutto di un confronto con le parti sociali. Diametralmente opposta la visione dell’opposizione che ha criticato il documento definendolo privo di strategia.
Curioso, invece, l’intervento del consigliere DeMa Antonio Lo Schiavo. Pur ritenendo condivisibile l’impianto del Por ha concentrato la sua attenzione sulle parole del dirigente Maurizio Nicolai che ha definito il precedente programma europeo «fallimentare». Visto che Nicolai era dirigente anche con la giunta Santelli, Lo Schiavo si è giustamente chiesto cosa sia cambiato da allora ad oggi. Il consigliere in aula non ha trovato una risposta plausibile se non nell’inefficacia della governance.
Una pista, invece, potrebbe essere la rimodulazione del vecchio Por che ha liberato risorse per oltre 1 miliardo. Soldi già in cassa ponti per essere spesi. In che modo? Su questo zero dibattito.
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