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COSENZA – Otto minuti scarsi. E’ durato tanto l’esame in commissione Bilancio della proposta di legge della giunta regionale sul nuovo riassetto del settore acqua e rifiuti in Calabria da realizzare attraverso una costituenda multiutility. La seduta è iniziata infatti alle 13,35 e si è conclusa alle 13,43, saluti compresi.
Il presidente Antonio Montuoro (FdI) ha dato sostanzialmente lettura della nota fatta pervenire alla commissione da Filippo De Cello, dirigente generale del Dipartimento Economia e Finanze. La nota praticamente spiegava che dal punto di vista finanziario non c’è nessun ostacolo all’approvazione della proposta visto che non comporta nessun esborso finanziario per la Regione Calabria. Unico pagamento previsto è la somma di un euro per l’acquisto da parte di Fincalabra delle azioni del socio privato di Sorical, la multinazionale francese Veolià.
Il dirigente scrive che a fronte della somma di un euro che la Regione trasferirà a Fincalabra, al fine di procedere a tale acquisto, esiste idonea copertura finanziaria a valere del “Fondo per i provvedimenti legislativi in corso di approvazione recanti spese in conto capitale”. Ci mancherebbe che la Regione non avesse nemmeno un euro da investire. Così al presidente Montuoro non è rimasto altro che mettere ai voti la proposta che è stata approvata a maggioranza. L’unico esponente dell’opposizione presente, il vicepresidente Raffaele Mammoliti (Pd), si è invece astenuto.
Eppure ci sarebbe stato molto da discutere perchè se è vero che la legge in questione è una sorta di legge quadro ci sono alcuni nodi, anche finanziari, che restano irrisolti. Ad esempio l’acquisizione di Sorical al momento resta solo sulla carta visto che l’accordo con i soci privati e soprattutto con il fondo tedesco che detiene un pegno su quelle azioni non è ancora stato provato. Le trattative sono a buon punto, ma non concluse. Così come non è ben chiaro se le azioni verranno acquistate da Fincalabra come si legge nell’art. 18 della legge o dalla stessa Sorical.
Altro problema riguarda il finanziamento della multiutility che nascerà sulla scorta di questa legge e in particolare come arrivare ad avere un capitale iniziale idoneo per l’avviamento. Nella legge si dice che avverrà attraverso i tributi su acqua e rifiuti che pagheranno i cittadini calabresi. Un sistema che però in passato ha mostrato grande debolezza per le difficoltà dei Comuni ad incassare. E’ proprio di ieri, ad esempio, la denuncia dell’assessore ai Tributi della città metropolitana di Reggio Calabria, Gangemi, per il quale solo il 50% dei suoi cittadini paga la Tari. E’ chiaro che in questo modo il sistema rischia di saltare.
Ci sarà tempo, forse, oggi in consiglio regionale per approfondire queste questioni. E’ vero che il punto non è all’ordine del giorno, ma dopo il passaggio nella commissione Ambiente e nella commissione Bilancio è molto probabile che la proposta verrà inserita. Vedremo anche quali emendamenti presenterà l’opposizione sul tema. Quel che è certo è che il consiglio di oggi sarà molto importante visto che ci sono all’ordine del giorno temi importanti come il nuovo Por e la legge sulla multiutility. Non è un caso, allora, se il presidente Occhiuto ha organizzato ieri sera alla Cittadella una pizza di maggioranza, proprio per serrare le fila in vista del consiglio.
OCCHIUTO: ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ SU ACQUA E RIFIUTI
«Quella che abbiamo presentato non è una legge di riforma contro il sistema delle autonomie locali, o una riforma contro i sindaci della Calabria negli ambiti del servizio idrico e quello dei rifiuti. Ma in passato, spesso, gli stessi sindaci hanno lamentato di essere stati lasciati soli dalla Regione. Oggi, la Regione, il governo regionale, si assume la responsabilità di intervenire». Lo ha detto il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto a conclusione del dibattito in Consiglio.
Occhiuto ha ripercorso la vicenda del bando, finanziato con fondi europei e fondi del Pnrr, «poi bocciato per la Calabria, perché – ha ricordato – doveva essere individuato un soggetto attuatore che fu costituito nell’immediatezza dei termini dello stesso bando, e per questo impedì una valutazione europea sul suo operato. Il risultato è stato quello di far perdere alla Calabria un’occasione importante non perché mancava una scheda o non solo perché mancava una scheda, ma perché il soggetto attuatore era stato costituito nello stesso giorno di scadenza dei termini di quel bando».
Evidenziando le criticità esistenti il presidente ha aggiunto: «abbiamo guardato a quello che succede in altre realtà e cercato di mutuare delle buone pratiche. Criteri di efficienza della gestione nel governo di questi ambiti sono possibili soltanto se c’è un’integrazione degli ambiti. La Calabria è una regione di 1 milione e 800mila abitanti. Quando furono istituiti gli Ato probabilmente dovevano essere solo tre, ma la politica non ebbe il coraggio di farlo. Ne istituì 5. Questa volta la politica ha il coraggio di farlo perché addirittura va nella direzione già praticata da altre regioni non di centro-destra».
Occhiuto ha comunicato che il Governo ha assicurato che farà recuperare alla Calabria le risorse perse. «Lo dico perché – ha spiegato – molti hanno contestato la circostanza che noi nella legge che oggi proponiamo abbiamo individuato come direttore generale una persona scelta dal governo regionale che ci mette la faccia e sceglie chi deve realizzare questi impegni. Ho assunto l’impegno nei confronti dei calabresi che avremmo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità per tentare di cominciare a cambiarla questa Regione. Queste decisioni avranno effetto nei prossimi anni, probabilmente quando questo presidente non ci sarà più».
Il presidente della Regione ha poi informato l’Aula di aver concluso un accordo con Sorgenia e Cassa depositi e prestiti per avviare il rigassificatore a Gioia Tauro, «che per fortuna – ha precisato – ha tutte le autorizzazioni ancora vive. Anche qui le modifiche non le vedrà questo Governo regionale. Un investimento che consentirà alla Calabria di produrre un terzo dell’energia che ora viene importata dalla Russia. Significherà fare una piastra del freddo che potrebbe essere strategica per l’area di Gioia Tauro».
Sull’esame del provvedimento ha posto una questione di carattere giuridico, poi chiarito dai banchi della Presidenza, il consigliere Ernesto Alecci (Pd) si è richiamato al terzo comma dell’art. 54 dello Statuto che prevede la maggioranza dei 2/3 nel caso di leggi che prevedano la costituzione di società consortili. Interpretazione sulla quale ha risposto lo stesso presidente Occhiuto, affermando che la legge prevede solo una riorganizzazione di società già esistenti e non la costituzione di una nuova società consortile».
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