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Mangialavori, Occhiuto e Tajani

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COSENZA – Il giorno dopo l’analisi della giunta Occhiuto non può che portare a Jole Santelli. Sono molte le similitudini fra la nuova giunta e quella precedente, con un dato su tutti: la predominanza Azzurra.

Forza Italia in questa partita porta via un bottino niente male: il presidente della giunta regionale e tre assessori, più qualche strapuntino che, come detto dallo stesso Occhiuto, toccherà a Forza Azzurri. Insomma se non è un monocolore è qualcosa che gli si avvicina molto. Come avvenne con la Santelli d’altronde, con una differenza però.

La governatrice piazzò i fuochi d’artificio all’inizio, annunciando per prima la delega all’Ambiente affidata al Capitano Ultimo in una conferenza stampa che si tenne addirittura presso la Camera dei Deputati a Roma. Occhiuto invece ha deciso di sparare i fuochi d’artificio alla fine, con un super-tecnico che ancora deve annunciare. Ovviamente la speranza è che il rendimento di questo super manager sia inversamente proporzionale a quello prodotto da Capitano Ultimo e l’altra stella della Santelli, ovvero Sandra Savaglio.

Ma torniamo ai partiti. Se Forza Italia spadroneggia a perdere non sono solo i cepusgli ovvero Udc, Coraggio Italia e Forza Azzurri. Anche altri escono ridimensionati da questa giunta. La prima sembra essere proprio la Lega. Alla fine della fiera il Carroccio perde la vicepresidenza a favore dei forzisti, non si sa se più per le pressioni interne contro Spirlì o perchè Occhiuto ha giudicato inadatto al ruolo l’ex presidente f. f. In cambio ha ottenuto la presidenza del consiglio regionale che certamente è un profilo di altissimo prestigio, una postazione che ha una capacità di spesa quasi simile a quella di un assessorato, ma che incide poco sull’amministrazione. Anche l’altra delega assegnata alla Minasi, quella delle Politiche sociali, sottratta a Gallo, da sola non è proprio il massimo.

Per quanto riguarda invece Fratelli d’Italia è vero che l’impuntatura di Giorgia Meloni ha prodotto due assessorati. Bisogna però sottolineare come Fausto Orsomarso, che si è visto riconfermare Turismo e marketing territoriale e la mobilità, si è visto sottrarre deleghe importanti come quella delle Attività Produttive, la Formazione e il Lavoro e rischia di andare in conflitto con l’assessore Varì al quale sono state assegnate come deleghe proprio lo Sviluppo economico e gli Attrattori culturali. Al suo collega, Filippo Pietropaolo, invece è stata affidata la delega al Personale che non è proprio il massimo della vita sotto il profilo della capacità di incidere sulla realtà calabrese.

I PROFILI DEI NUOVI ASSESSORI

Udc, Coraggio Italia e Forza Azzurri dovranno accontentarsi di qualche posto di sotto governo, le postazioni dell’ufficio di presidenza più le commissioni.
Ribadiamo che in questo quadro la voce grossa è certamente quella di Forza Italia e i nuovi equilibri del potere forzista passano certamente da tre persone: Roberto Occhiuto, Francesco Cannizzaro e Giuseppe Mangialavori.

Il deputato reggino è riuscito a spuntare una vicepresidenza piena zeppa di deleghe, il senatore oltre ad aver piazzato i consiglieri Comito e Fedele, ha avuto Varì come assessore. In questo quadro ad essere ridimensionato è stato soprattutto l’asse catanzarese, forte invece ai tempi della Santelli. All’epoca Claudio Parente era addirittura coordinatore delle liste del centrodestra, oggi non gli è riuscito il colpo compiuto da altri ovvero piazzare la figlia in consiglio regionale. Infine c’era Mimmo Tallini, presidente del consiglio. Messo fuori gioco dall’inchiesta Farmabusiness, è uscito ridimensionato dal turno elettorale.

A tacere ovviamente di Sergio Abramo in predicato di essere assessore con Coraggio Italia ed invece beffato al fotofinish. Certo c’è il sottogoverno, molte postazioni ancora a disposizione, ma la griglia di testa è fatta.

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