Il commissario del Pd calabrese Stefano Graziano
2 minuti per la letturaDuro affondo dei Democratici e Riformisti contro il Partito Democratico, i suoi parlamentari calabresi e il commissario Stefano Graziano.
«Abbiamo osservato con stupita meraviglia – si legge in una nota – le dichiarazioni del Commissario del PD Graziano che, quindi, evidentemente ancora esiste, visto che negli ultimi mesi si è qualificato per assenza e per qualche sfortunata sortita. Graziano è venuto meno ai suoi compiti di Commissario in un periodo durissimo per la Regione, facendo mancare la voce del PD quando era più che mai necessario, rappresentasse le esigenze e le difficoltà dei calabresi, anche di fronte ad un comportamento del Governo, francamente non all’altezza dell’emergenza sanitaria che si è determinata nella nostra regione. Sono venuti meno alle loro funzioni anche i pletorici, quanto inadeguati, organismi a cui era stato affidato il compito di rilanciare il Partito. Le stesse rappresentanze istituzionali, a ogni livello, in questi mesi difficilissimi, hanno mostrato la loro povertà di azione e di contenuto, interessate esclusivamente a preservare posizioni di rendita».
«Ovviamente il Pd nazionale può continuare sulla strada della sottovalutazione della Calabria, ormai intrapresa da diverso tempo – notano i Democratici e Riformisti – ma non pensi che il semplice accordo con 5 Stelle risolva i problemi, perché il livello di credibilità dei Partiti di Governo è bassissimo, come lo è quello specifico dei parlamentari che non sono stati in grado di portare il punto di vista dei calabresi, perché spesso assenti e quando hanno preso posizione, lo hanno fatto anche in maniera inappropriata. Se il Centrosinistra ed il Pd in particolare, vogliono provare a vincere le elezioni e soprattutto vogliono costruire un’area politica che abbia una sua credibilità, a prescindere dal risultato, devono coinvolgere chi, in questi mesi di grande difficoltà, ha parlato ai calabresi».
«Avere il coraggio di azzerare tutto – insistono – e ripartire da una capacità realmente attrattiva, coinvolgendo per primi quei pezzi di partito, quelle associazioni e quei movimenti dal basso che, si sono assunti la responsabilità di essere presenti e proporre, nella situazione di emergenza, possibili soluzioni a difesa dei cittadini e della sanità nella nostra terra, impostando un progetto che, oggi, deve essere ulteriormente portato avanti per diventare parte rilevante del Governo Regionale. Il Pd deve avere un ruolo in questo sforzo, ma mai lo avrà se si limiterà a delegare chi, dopo mesi di assenza, ricompare improvvisamente una mattina di novembre, rappresentando un inadeguato modo miope e burocratico di affrontare le questioni. Né tantomeno possono essere rappresentativi di un Partito che ambisce al Governo della Regione coloro i quali hanno esclusivo interesse a mantenere salde le loro posizioni istituzionali».
«È tempo di cambiare – concludono – Per una Calabria, un Partito democratico e un nuovo centrosinistra in grado di affrontare le sfide del futuro. I Democratici e Riformisti sono qui, come già da tempo, per assumersi la piena responsabilità del proprio impegno, condividendo lo sforzo di quanti vorranno seriamente lavorare per risollevare le sorti della nostra negletta Calabria, con la ferma intenzione di non lasciare a nessuno alcuna delega in bianco».
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