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«Sono trascorsi quasi tre mesi dallo scorso 29 dicembre 2020, in cui il Consiglio Regionale all’unanimità ha manifestato la piena volontà a risolvere definitivamente la vicenda dei precari della ex Legge 12. È arrivato il momento di attuare con responsabilità gli impegni presi, che sono stati ribaditi anche durante l’ultimo incontro svoltosi tra l’Assessore Orsomarso e le organizzazioni sindacali in data 11 marzo presso la Cittadella Regionale».
Esordisce con queste parole Gianluca Persico, esponente di vertice della segreteria regionale della Cisal.
Il sindacalista pone nuovamente l’accento sulla complessa situazione dei precari calabresi e rammenta come «le organizzazioni sindacali hanno dato piena disponibilità ad essere auditi dalle Commissioni Regionali preposte. Non esiste criterio più democratico, a garanzia di tutto il procedimento, che la presenza e la partecipazione delle organizzazioni sindacali, affinché ciascuna sigla possa esprimere l’iter procedurale seguito e la completa trasparenza e correttezza con cui è stato svolto il procedimento relativo a questi precari».
Naturalmente, «questo rappresenta un momento costruttivo da compiere nelle sedi istituzionali, e da compiere adesso al fine di cancellare il triste pensiero che in molti sta nascendo legato ad un rinvio per fini elettorali e fugare qualsiasi dubbio sulla correttezza con cui si sta completando il percorso di tali lavoratori».
In questo momento per Persico appare «evidente che, qualora la cosa non dovesse proseguire per come si era concordato ufficialmente in sede istituzionale, il gruppo dei lavoratori, regolarmente selezionati, sentirà ancor di più il peso delle accuse ricevute anche a mezzo stampa oltre che sentirsi abbandonati da quelle Istituzioni che hanno il dovere di far attuare le leggi e garantire la giustizia amministrativa e morale».
Non bisogna dimenticare che «le Commissioni rappresentano appunto il luogo migliore dove poter dipanare ogni dubbio, dove ciascuno potrà manifestare eventuali riluttanze e trovare in maniera collegiale la soluzione migliore, in grado di dare risposta a quei lavoratori che hanno lavorato per anni in Regione Calabria e che ora aspettano una risposta proprio dalla Regione Calabria».
A questo punto «se le Commissioni non daranno luogo alla discussione promessa alle organizzazioni sindacali possiamo affermare a chiare lettere che abbiamo perso tutti, hanno perso i lavoratori, ha perso la Regione Calabria e hanno perso i Sindacati, che non hanno saputo trovare il modo giusto per stare accanto ad una categoria di lavoratori che, come altre migliaia di precari calabresi, vive la condizione di precario storico riconosciuto da una normativa nazionale».
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