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Pat Cox risponde ai Verdi: «Si possono finanziare al 50% gli studi», per l’Europa il Ponte sullo Stretto è considerato “un’idea”


LA COMMISSIONE Europea potrà contribuire al finanziamento degli studi preparatori alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, con un cofinanziamento al 50% e relativo solo alla parte ferroviaria. L’ufficio di Pat Cox, il coordinatore del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo per la Commissione Europea, ha risposto così a una interrogazione degli eurodeputati dei Verdi Ignazio Corrao e Rosa D’Amato sul Ponte sullo Stretto.

In buona sostanza, ha ribadito quanto un anno fa aveva detto al ministro Salvini, nel corso di un vertice al Mit. In quell’occasione fonti del ministero facevano sapere che la commissione sarebbe stata pronta a coprire il 50% dei costi per l’aggiornamento degli studi sull’impatto ambientale dell’opera.

Un’apertura che il ministero accolse con soddisfazione, benché non fosse chiaro cosa effettivamente l’Europa avrebbe finito per cofinanziare, dal momento che l’aggiornamento degli studi d’impatto ambientale – con le risposte alle osservazioni che il ministero dell’Ambiente aveva formulato, dieci anni prima, al progetto definitivo – sarebbe stato redatto dal Consorzio Eurolink a titolo non oneroso, come previsto dal decreto che ha fatto ripartire il Ponte.

PONTE SULLO STRETTO, LA POSIZIONE DELL’EUROPA

Un anno dopo le cose a Bruxelles non sono cambiate. «In base al Connecting Europe Facility (Cef, il fondo Ue per trasporti, energia e telecomunicazioni, ndr), la Commissione può cofinanziare studi volti a preparare la fase di costruzione di progetti infrastrutturali sulla rete Ten-t (rete trans-europea dei trasporti, sui cui dovrebbe sorgere il ponte, ndr) come valutazioni d’impatto ambientale o analisi costi-benefici. Tali studi possono essere cofinanziati – si legge nella risposta agli eurodeputati – fino al 50% dei loro costi totali ammissibili. Date le regole stabilite nel Regolamento Cef, solo la parte ferroviaria del previsto ponte sullo Stretto di Messina sarebbe ammissibile per il cofinanziamento dell’Ue». L’assegnazione del contributo «si basa su una procedura competitiva» che valuta priorità e urgenza, maturità, qualità della proposta, impatto sulla più ampia rete Ten-T e importanza della sovvenzione per l’avanzamento del progetto.

Spingersi oltre, immaginare un contributo europeo alla realizzazione dell’opera, in ogni caso, sarebbe prematuro. «Senza conoscere i risultati degli studi preparatori, non è possibile fare ipotesi su un potenziale contributo dell’Ue alle attività di costruzione effettive del previsto ponte sullo Stretto di Messina» si legge ancora nella risposta agli europarlamentari.

I POSSIBILI PROBLEMI LEGATI AD UN FINANZIAMENTO EUROPEO

Senza contare i vincoli stringenti che si applicano a un progetto che gode di un finanziamento europeo. «Nel caso in cui un progetto riceva un finanziamento Cef, si garantisce un monitoraggio stretto tramite l’Agenzia Esecutiva per il Clima, l’Infrastruttura e l’Ambiente Europeo (Cinea). Cinea stipulerà accordi di sovvenzione con i beneficiari che contengono tempi e tappe concrete che saranno continuamente monitorati nei rapporti annuali sull’attività e attraverso visite sul posto – si legge ancora nella risposta all’interrogazione – Qualora un progetto venga ritardato o non soddisfi quanto stabilito nell’accordo di finanziamento, l’agenzia può recuperare parti del cofinanziamento assegnato e riassegnare tali somme ad altri progetti più maturi». E per il rispetto del cronoprogramma per ora – viste anche le 239 richieste di integrazioni formulate dal ministero dell’Ambiente – il Ponte non sembra brillare.

Per la stessa Commissione Europea, al momento, è solo ‘un’idea’. «La Commissione è consapevole che le autorità italiane stanno procedendo con la preparazione degli studi preparatori necessari per avanzare ulteriormente con il progetto. La Commissione non è a conoscenza di una decisione definitiva o di un allineamento concreto per il ponte – si legge ancora nella risposta di Cox – È anche per questa ragione che le mappe nel Regolamento Ten-T rivisto rappresentano il progetto come un progetto di “studi/idee”».

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