Un treno per l'alta velocità
4 minuti per la letturaLAMEZIA TERME (CATANZARO) – Una contro-conferenza stampa del Pd finalizzata a denunciare il grande bluff che si nasconde dietro annunci e slogan sul futuro dei trasporti e dell’alta velocità in Calabria. I nuovi investimenti per la rete ferroviaria, esplicitati dal governatore Occhiuto e dall’ad di Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris, durante una conferenza stampa organizzata a Roma, supportate e rilanciate dal ministro Salvini, non convincono il Partito democratico che vuole smascherare «questa nuova propaganda priva di contenuti». Secondo i dirigenti regionali del Pd, che hanno chiamato a raccolta la stampa ieri mattina nella sede del Partito regionale, il centrodestra al governo sia nazionale che regionale «non ha intenzione di realizzare l’alta velocità in Calabria perché i soldi sono spariti».
L’incontro di ieri mattina, a Lamezia Terme, è stato dedicato proprio al tema “Gli annunci di Occhiuto sui collegamenti regionali tra propaganda e ritardi”. All’incontro, introdotto dalle responsabili regionali del Dipartimento Infrastrutture e Trasporti del partito Francesca Dorato e Franca Esposito, hanno preso parte i consiglieri regionali dem Franco Iacucci, Amalia Bruni e Giovanni Muraca, oltre al capogruppo Mimmo Bevacqua. Al tavolo anche il deputato Nico Stumpo, l’ex parlamentare Enza Bruno Bossio e il segretario regionale del partito, senatore Nicola Irto. Le affermazioni sotto forma di annuncio del ministro Matteo Salvini in ordine ai nuovi investimenti per la rete ferroviaria, fatti insieme al governatore Occhiuto durante una conferenza stampa organizzata a Roma, non convincono il Pd. «Il ministro Salvini ha fatto annunci mirabolanti di investimenti sui trasporti calabresi in maniera del tutto generica, parlando solo 30 secondi dell’alta velocità tra Salerno e Reggio, senza nessuna specificazione sull’elettrificazione della linea jonica affidata a Rfi già dal 2017 che è palesemente in grave ritardo. Nessuna specifica sulle risorse precise, i cronoprogrammi e le modalità di investimento, ma soltanto annunci di miliardi di finanziamento», ha affermato il consigliere regionale Franco Iacucci mentre Enza Bruno Bossio è entrata nel merito delle cifre. «I 13,4 miliardi di risorse di cui parla Salvini o sono fondi precedenti che adesso vengono riproposti o non si capisce da dove siano venuti fuori. Gli unici fondi reali sono i 9,4 miliardi del fondo complementare creato dal governo precedente. Di certo di questo fondo, 8 miliardi sono stati destinati tutti sulla Romagnano-Praia, mentre non viene prevista la realizzazione della stazione di Praia come alta velocità che, dunque, si fermerà ai confini della nostra regione», ha rimarcato ancora. Il capogruppo del Pd a palazzo Campanella Mimmo Bevacqua ha sottolineato l’impegno del Pd, «attento ai diritti fondamentali dei calabresi», compreso quello alla mobilità. «Il centrodestra invece – ha detto Bevacqua – si fa imporre le scelte dal governo nazionale dimostrando di non avere alcuna autorevolezza».
Il deputato Nico Stumpo ha chiesto chiarezza al ministro Salvini annunciando la presentazione di apposite interrogazioni parlamentari: «Il ministro deve spiegarci da dove vengono i 13 miliardi e a cosa saranno destinati. Altrimenti si tratta delle solite favole di un governo che negherà l’alta velocità alla Calabria dimostrando, ancora una volta, la sua vocazione antimeridionalista». «Il Pd ha deciso di muoversi in maniera compatta, ad ogni suo livello, per ristabilire la verità – ha concluso il senatore e segretario regionale del Pd Nicola Irto – . I nostri Dipartimenti proseguiranno la loro attività di studio, in Consiglio regionale il gruppo si sta muovendo e l’attività ispettiva parlamentare è già stata avviata. Oggi poniamo con forza una domanda: la Calabria avrà l’alta velocità oppure no?
Nella conferenza stampa di Salvini abbiamo visto solo una slide, numeri confusi slegati dagli interventi e nessuna possibilità di fare domande. La realtà parallela che racconta Occhiuto cade a pezzi e all’incontro romano il presidente avrebbe fatto bene a invitare i vertici di Anas e Rfi per capire davvero come stanno le cose. Per capire quali siano, ad esempio, i reali programmi per mettere in sicurezza la 106 e svecchiare il nostro parco treni che per Pendolaria è il più vecchio d’Italia e forse d’Europa. Chiediamo risposte concrete, dati precisi e non i soliti annunci fatti di nulla».
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