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30 agosto 2018 Mario Oliverio con l’a.d. di Rfi Massimo Gentile

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COSENZA – Più che distribuire quattrini e opportunità, il Pnrr per ora sembra dispensare solo veleni e sospetti. E’ il Nord contro il Sud; la sensazione, per entrambi, di essere stati fregati. Non c’è solo il fuori onda del sindaco di Milano, Beppe Sala con il presidente della Lombardia Fontana. Il sentimento pare molto più diffuso come dimostra, ad esempio, un post su Facebook dell’ex commissario regionale della Lega, Cristian Invernizzi.

«Basta squilibri tra Nord e Sud. Per la rigenerazione urbana – ha scritto – chiediamo la stessa attenzione per i Comuni del Nord che hanno sofferto a causa della pandemia. Le risorse messe oggi a disposizione per la rigenerazione urbana da un bando specifico sono state a nostro avviso erogate secondo criteri anacronistici, privilegiando per la maggior parte dei casi i Comuni del Sud. I territori del Nord, che hanno sofferto tantissimo in questi anni a causa della pandemia, meritano la medesima attenzione».

Anche questo non è un caso isolato. Dalle parti di Invernizzi, ovvero nel bergamasco, molti sindaci si sono risentiti per la proroga di un mese dei termini per il bando del Pnrr sull’economia circolare, progetti sulla gestione dei rifiuti. Il rinvio è stato deciso dal Ministro Mara Carfagna, perchè erano davvero pochissimi i progetti presentati dai comuni del Sud. L’edizione orobica del CorSera ha riportato la notizia con il commento di un consulente di varie amministrazioni locali il quale dice che «La questione non è il Nord che ce l’ha col Sud. La questione è una classe politica che con gesta quotidiane richiama l’inutilità dell’efficienza e del senso delle regole».

Ma se al Nord si lamentano, anche al Sud si registra un clima di sospetti. Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato del finanziamento della banchina Ovest del porto di Gioia Tauro. I quattrini sono contenuti nel Pnrr, peccato che lo stesso progetto fosse già stato finanziato dalla Regione con soldi presi dal Fsc, esattamente per 16 milioni. L’ex assessore alla Logistica, Francesco Russo, ha chiesto che quei fondi regionali vengano almeno restituiti o finalizzati per completare altre opere del porto.

Lo stesso sospetto nutre Mario Oliverio sull’elettrificazione della linea ferroviaria sulla costa jonica. Il 17 maggio 2017 veniva sottoscritto un protocollo di intesa tra Regione Calabria, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana. Il protocollo prevedeva una serie di azioni che avevano come obiettivo l’adeguamento e la velocizzazione della linea ferroviaria jonica da Sibari a Melito Porto Salvo. Fra le azioni erano previste la soppressione di alcuni Passaggi a Livello. l’Istituzione di barriere antirumore; il rinnovo binario; il prolungamento sottopassi esistenti e realizzazione di nuovi ed infine la riqualificazione di stazioni. La giunta Oliverio in questo progetto ci ha creduto molto individuandolo come strumento fondamentale per contribuire alla fuoriscita dall’isolamento di un territorio decisivo per lo sviluppo della nostra regione come la costa jonica. Per questo Oliverio decise di stanziarvi 477 milioni di euro, provenienti dai fondi Fsc.

Ottenuti in tempi record tutti i pareri (ambientali, vincoli paesaggistici e archeologici), ad agosto 2018 si è potuto dare inizio ufficiale ai lavori di palificazione, riguardanti il tratto tra Corigliano e Catanzaro Lido. In particolare il 30 agosto del 2018 c’è stata la firma ufficiale del protocollo a Sibari, alla presenza dell’amministratore delegato di Rfi, Massimo Gentile, che venne appositamente in Calabria. Nel documento era inserita anche la stima dei tempi per il completamento dell’opera, stima predisposta da RFI. 2022-2023 era il termine per il completamento dell’elettrificazione tra Corigliano e Lamezia Terme. Termini che difficilmente verranno rispettati visto che i lavori sono fermi da circa due anni. E nessuno ad oggi ha spiegato il perché.

«Ho provato a chiedere agli uffici – dice Oliverio – il perchè ma nessuno ha saputo darmi una risposta. Durante la mia Amministrazione erano stati realizzati i lavori di ammodernamento del binario, la messa in opera dei pali per l’elettrificazione, la stipula delle convenzioni con i singoli Comuni per la realizzazione dei sottopassi e la abolizione dei relativi passaggi a livello. Poi tutto si è fermato e non vorrei che sulle infrastrutture calabresi si stia facendo il gioco delle tre carte con il Pnrr». Nord contro Sud, veleni e sospetti.

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