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Depositato l’emendamento che potrebbe favorire il ricorso elettorale di Gentile jr. Monta la protesta del M5S con in testa il leader Conte
Fa un passo avanti, in Giunta delle elezioni alla Camera, l’intenzione di modificare i criteri di valutazione della validità (e nullità) delle schede elettorali delle elezioni Politiche. Il Fatto Quotidiano e il Movimento 5 Stelle avevano sollevato il caso nei giorni scorsi.
L’obiettivo è quello di considerare valide le schede in cui l’elettore ha tracciato un segno su più liste collegate tra loro, assegnando comunque la preferenza al candidato in corsa nel collegio uninominale.
Per i 5 Stelle è un modo per favorire il ricorso presentato da Andrea Gentile, candidato del centrodestra a Cosenza sconfitto per poco meno di 500 voti dalla grillina Anna Laura Orrico (eletta anche al proporzionale, quindi se il ricorso fosse accolto, perderebbe il seggio Elisa Scutellà).
DEPOSITATO L’EMENDAMENTO CHE PER IL M5S FAVORIREBBE GENTILE
Quella che era stata una proposta avanzata in discussione, nelle scorse ore è diventata un emendamento, depositato in Giunta e firmato dai rappresentanti di tutti i partiti di maggioranza: Pittalis (Forza Italia), Sbardella (Fratelli d’Italia), Candiani (Lega), Bicchielli (Noi Moderati). Sarà in votazione nella prossima seduta di Giunta: una è convocata già per stasera (29 marzo), ma solo dopo i lavori d’aula.
CONTE: «DIFENDIAMO IL PRINCIPIO DI LEGALITÀ»
La presentazione dell’emendamento – su cui peraltro appare raggiunto l’accordo di tutta la maggioranza – ha rinfocolato la protesta del Movimento 5 Stelle che ha incontrato i giornalisti nella propria sede. In campo è sceso anche il leader Giuseppe Conte. «A me non interessa neanche che sia il tentativo di assegnare un seggio al rampollo di una nota dinastia calabrese. Poteva essere chiunque. Difendiamo il principio di legalità: le regole del gioco si stabiliscono prima e non possono essere cambiate dopo – ha detto Conte –. La nostra democrazia è già malata e il segno evidente è la sfiducia dei cittadini. Non affrettiamone il definitivo collasso».
Alla conferenza hanno partecipato anche Francesco Silvestri, Stefania Ascari, Carmela Auriemma e Vittoria Baldino. «Non so se i colleghi di maggioranza hanno ben chiaro che questa modifica si ripercuote anche sul riparto proporzionale. La legge è chiara: l’uninominale non si può sganciare dal proporzionale – ha detto Baldino –. Quindi, a fronte di un seggio che potrebbero conquistare nel collegio ce ne sono altri che potrebbero perdere».
I POSSIBILI SCENARI
L’orientamento del centrodestra parrebbe quello di assimilare questo caso (il voto multiplo su liste collegate) a quello in cui l’elettore assegna il voto solo al candidato in corsa nel collegio uninominale. La preferenza, dice la norma, in questa circostanza va ripartita tra tutte le liste collegate in proporzione ai voti ottenuti da ciascuna nel collegio. Questo significherebbe quindi modificare le percentuali al proporzionale. In che misura non è noto. Al momento non si conosce il numero di schede che in virtù della modifica e in base ai ricorsi presentati verrebbero ‘riabilitate’.
«Abbiamo visto cosa comporta l’effetto flipper – ha commentato Conte, rispondendo alle domande dei giornalisti – La portata di questa modifica non si può prevedere».
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