Mimmo Lucano
2 minuti per la letturaLunedì è apparsa su Repubblica, una lettera firmata dal fior fiore dell’intellighenzia di sinistra (a destra si direbbe radical chic) che spazia da Massimo Cacciari a Luciana Littizzetto, che ha lanciato una raccolta fondi per raccogliere i 750 000 euro che il TrIbunale di Locri ha inflitto come pena a Mimmo Lucano e alle 22 persone imputate con lui. Seguiva numero Iban con la causale “Per Mimmo”.
Non sappiamo come andrà la raccolta fondi, ma sappiamo quella dei voti che ha ottenuto Lucano, a pochi giorni della controversa sentenza di Locri.
Sono stati poco meno di diecimila i consensi che ha ottenuto nelle tre circoscrizioni calabresi Mimmo capatosta.
Molto generosa la circoscrizione di Cosenza, da sempre molto sensibile ai temi libertari che ha scritto 4400 volte Lucano sulla scheda, più contenuto il consenso nelle altre due circoscrizioni con 2738 al centro e 2645 in quella di residenza. A Riace l’ex sindaco è stato il più votato con 138 preferenze su 707 votanti. Non proprio un consenso bulgaro, che smentisce le tesi del tribunale di Locri su un mercimonio legato ai successi politici di Mimmo Lucano.
Un’attestazione di stima solidale ma non un trionfo per Lucano. Il quale non ha fatto una campagna elettorale molto attiva, penalizzato da una lista molto debole, e che ha portato qualche consenso d’opinione in più a De Magistris.
In caso di elezione sarebbe scattata la Legge Severino determinandone la decadenza, ma provocando un caso politico come accadde con Toni Negri eletto in parlamento dai radicali dopo il 7 aprile.
Lucano in Calabria è un personaggio simbolo per una minoranza molto rumorosa, esponente di una parte politica che difficilmente riesce a sapere essere maggioranza.
Poi c’è il senso comune. Quello largamente condiviso che vede la condanna di Lucano in nome della legge abnorme e spropositato, come testimoniano le opinioni di Vittorio Sgarbi. Ma questo è un altro dibattito.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA