Brunetta, Occhiuto e Tajani
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Forza Italia primo partito, il Movimento 5 Stelle per la prima volta in Consiglio regionale, il calo di Pd, Lega e Fratelli d’Italia. Le elezioni regionali calabresi hanno offerto una ampia riflessione sullo stato di salute dei partiti nella regione.
Come di consueto, nelle dichiarazioni dei leader politici pare non abbia perso nessuno, ma i numeri e le posizioni in Consiglio regionale offrono spunti diversi.
Partendo da Forza Italia sono cinque i punti percentuali conquistati in questa tornata rispetto al 2020, passando al 17,3% rispetto al 12,33% di un anno e mezzo fa. Ma a questo si aggiunge il dato della lista Forza Azzurri, indicata come civica di riferimento e capace di conquistare un lusinghiero 8,12%.
Lega, soddisfatta ma con il 4% in meno
Numeri che si confrontano con le difficoltà degli alleati. La Lega diventa terza forza politica della coalizione, passando dal 12,28% delle ultime regionali al 8,3, quattro punti in meno che certo non aiutano il Carroccio e rischiano di minare alla base il ticket che vorrebbe Nino Spirlì quale vicepresidente. Nonostante questo dato, il commissario regionale del Carroccio, Giacomo Francesco Saccomanno, esprime la sua soddisfazione: la conferma dei quattro seggi in Consiglio regionale, ha detto, «è certamente un grande successo».
Fratelli d’Italia, due punti in meno e scontro interno
Non va meglio per Fratelli d’Italia che diventa la seconda forza politica della coalizione, rispetto alle ultime regionali passa dal 10,86 al 8,70%. A questo si aggiunge la mancata rielezione di Filippo Pietropaolo, candidato di punta di Michele Traversa e del partito catanzarese di cui Wanda Ferro è leader. Il consigliere uscente è stato scalzato da Antonio Montuoro, attuale vicepresidente della Provincia di Catanzaro, aprendo una resa dei conti interna al partito, considerato che molti circoli hanno contestato la scelta di riproporre Pietropaolo e hanno preferito il poliziotto in aspettativa.
Coraggio Italia sugli allori
Aria di festa, invece, per Coraggio Italia, la lista che fa capo a Giovanni Toti e al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, sostenuta in Calabria da Sergio Abramo. La lista ha conquistato un buon 5,67%, frutto soprattutto della corsa nell’area centrale di Francesco De Nisi (eletto) e Frank Santacroce. L’Udc perde “cavalli di razza” come Baldo Esposito e Flora Sculco, ma supera lo sbarramento e conquista un seggio con Giuseppe Graziano. Sorte opposta per Noi con l’Italia che resta fuori da palazzo Campanella.
Il Pd ringrazia le altre liste della coalizione
Sul fronte centrosinistra, la sconfitta della coalizione fa il palio con una analisi del voto da approfondire. Il Pd resta primo partito, ma perde due punti percentuali, passando dal 15,18 delle scorse regionali al 13,18%. I cinque seggi conquistati sono più il frutto del crollo delle altre liste della coalizione (nessuno ha superato lo sbarramento del 4%) che non il merito dei democratici.
5 Stelle per la prima volta in Consiglio
Sta meglio il Movimento 5 Stelle che, forse grazie alla nuova immagine targata Giuseppe Conte, riesce a risalire, seppur di poco, la china attestandosi al 6,48% contro il 6,26 dell’ultima tornata e per la prima volta potrà sedere in Consiglio regionale. Nelle precedenti due tornate elettorali regionali alle quali ha partecipato, il Movimento 5 Stelle non è mai riuscito a portare suoi esponenti nell’assemblea legislativa calabrese, mentre in questa legislatura sarà rappresentato dal crotonese Francesco Afflitto e dal cosentino Davide Tavernise.
Due consiglieri per de Magistris, fuori Lucano
Nell’analisi sulla coalizione di Luigi de Magistris, solo la lista diretta espressione dell’ex magistrato ha superato lo sbarramento, portando due consiglieri a Palazzo Campanella e attestandosi al 5.16%. Nulla da fare, invece, per Mimmo Lucano che, con la lista “Un’altra Calabria è possibile”, si ferma sotto lo sbarramento. Per l’ex sindaco di Riace la soddisfazione di avere raccolto 9.779 preferenze personali nei tre collegi calabresi dove era candidato, con l’exploit della zona nord dove sono arrivati 4.396 voti.
Oliverio, finisce un’epoca
In questo contesto, si registra la fine di un’epoca nella sinistra calabrese. Mario Oliverio, ex governatore della Calabria, ha raccolto appena l’1,68% dei consensi (12.838 voti) e nessun seggio. Oggi pomeriggio, alle 16, terrà una conferenza stampa, ma le cifre lasciano poco spazio a interpretazioni e non è da escludere un passo indietro dell’esponente storico del centrosinistra.
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