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La candidata Pd-M5s Amalia Bruni

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CATANZARO – «Mi amareggiano le parole di Salvatore Borsellino, secondo il quale in Calabria o si vota per un candidato oppure per la ‘ndrangheta. Così offende la memoria di suo fratello Paolo».

Non sono andate giù da Amalia Bruni, candidata del centrosinistra alla guida della Regione Calabria, le parole del fratello del giudice ucciso dalla mafia. «Non conosco Salvatore Borsellino – commenta la candidata – ma, come tutti, ho rispetto massimo per la memoria di suo fratello, servitore dello Stato e magistrato integerrimo e sono sicura che lui non avrebbe gradito sentenze mediatiche e giudizi drastici emessi senza uno straccio di prova. Se lei vuole venire a votare per l’altro candidato a piedi, si accomodi, è un suo diritto. Quello che non può permettersi di dire – aggiunge – è che negli altri schieramenti si annidi la ‘ndrangheta. Nel mio certamente no».

«Io – aggiunge – sono 40 anni che servo questa terra, ho fatto il medico, la ricercatrice e ho dato un contributo alla scienza scoprendo una proteina che aiuta a scovare precocemente la malattia dell’Alzheimer. Ho fondato un Centro di Neurogenetica a Lamezia inaugurato dal Nobel Rita Levi Montalcini. Ho curato decine di migliaia di pazienti e sono certa che mi sono guadagnata il rispetto di tutti i miei conterranei. Non ho mai avuto a che fare con il malaffare o peggio con la ‘ndrangheta e nella coalizione che mi sostiene ci sono persone perbene e competenti. Quindi non consento a nessuno, nemmeno a lei, dire cose che non hanno nessun fondamento».

Infine Amalia Bruni aggiunge: «Io, ripeto, il rispetto di tutti me lo sono guadagnato lavorando per 40 anni in una terra difficilissima dove sono riuscita a ottenere grandi risultati. E ora può venire a votare per chi vuole – conclude – ma abbia rispetto per chi ha una storia in questa regione, però al posto suo chiederei scusa a tutti quei calabresi che ha offeso con affermazioni senza alcun fondamento».

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