Giuseppe Conte durante la tappa di Vibo Valentia
2 minuti per la letturaL’EX premier e attuale leader del Movimento 5 Stelle torna in Calabria in vista delle elezioni regionali in programma il 3 e 4 ottobre prossimi.
«A riprova dell’attenzione che ha nei riguardi della nostra regione, il presidente del MoVimento 5 Stelle Giuseppe Conte, giovedì 30 settembre, tornerà in Calabria per chiudere la campagna elettorale per le regionali».
A renderlo noto è il Movimento 5 Stelle della Calabria su Facebook, annunciando che ora e luogo saranno comunicati in un secondo momento. Conte era stato in Calabria il 21 e 22 settembre scorsi.
«L’ex presidente del Consiglio – si legge nel post – tornerà per sostenere, ancora una volta, i candidati consiglieri del MoVimento 5 Stelle e la candidata presidente per la coalizione di centrosinistra Amalia Bruni. Nel momento più importante della storia del regionalismo calabrese l’ex premier ci mette la faccia non sottraendosi alla sfida. Lo ringraziamo per il grande impegno profuso in queste settimane. Il suo ritorno non era scontato anche alla luce dei tantissimi incontri con i cittadini da Torino a Roma, passando per Napoli. Ha posto la Calabria in cima alla sua agenda e continuerà ad essere così anche dopo il 3 e 4 ottobre».
Il Movimento 5 Stelle ha aggiunto: «I calabresi, di contro, sappiano fare buon uso della matita, decidano una volta per tutte da che parte stare. Il quadro è ormai chiaro: la scelta sarà a due, tra la coalizione di centrosinistra guidata da Amalia Bruni e il malgoverno della destra. Va da sé che sarà importante non disperdere i voti destinandoli a formazioni elettorali fuori dai giochi che non hanno nessuna possibilità di incidere sull’esito delle elezioni, se non favorendo la peggiore destra di sempre».
«Fondamentale, poi – concludono i 5 Stelle – sarà convincere gli astenuti ad andare a votare, ricordiamo che nella scorsa tornata, quella che consegnò a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia la nostra regione, meno della metà degli aventi diritto al voto si recò alle urne (il 44%). L’astensione è un favore che si fa ai peggiori apparati di potere e, non di rado, alle organizzazioni criminali».
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