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Gli uffici della Regione Calabria a Catanzaro

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CATANZARO – Sarà una campagna elettorale caratterizzata da un confronto animato che rischia di fare emergere anche tutte le contraddizioni all’interno del centrosinistra. Leggendo i nomi dei quattro candidati alla presidenza della Regione Calabria, la prima riflessione è proprio questa.

Alla chiusura dei termini per la presentazione delle liste, ci sono in lizza quattro candidati governatori sostenuti da 22 liste.

Per il voto in programma il 3 e 4 ottobre prossimi, in quattro si contenderanno, dunque, la presidenza: il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Roberto Occhiuto, per il centrodestra; la ricercatrice Amalia Bruni per il centrosinistra; il sindaco uscente di Napoli Luigi de Magistris per un polo civico e l’ex governatore Mario Oliverio da indipendente. 

Le liste a sostegno dei candidati governatori

A sostegno di Occhiuto ci sono sette liste: Forza Italia, Forza Azzurri, Fratelli d’Italia, Lega, Udc, Coraggio e Noi con l’Italia.

Bruni potrà contare su sette liste: Pd, Amalia Bruni presidente Calabria Sicura, Movimento 5 Stelle, Tesoro Calabria, Psi, Europa Verde, Dpam-Democrazia popolare animalista.

L’ottava lista, Calabria libera, è saltata all’ultimo minuto.

Sei le liste che compongono la coalizione di de Magitris: De Magitris presidente, DeMa, Uniti con de Magistris, Per la Calabria con de Magistris, Un’altra Calabria è possibile e Calabria resistente e solidale.

Oliverio, infine, scenderà in campo con una lista: Oliverio presidente Identità calabrese.

Il centrosinistra diviso in tre

Come detto, l’area di centrosinistra si presenta divisa con tre candidati alla presidenza. Si parte con l’ex governatore Mario Oliverio, tra i protagonisti del Partito democratico negli ultimi anni, che ha scelto di tornare in campo dopo le aspre critiche rivolte al suo partito e alla coalizione di centrosinistra per i metodi utilizzati nella gestione di questa campagna elettorale.

L’altro momento di divisione è caratterizzato dalla presa di posizione di Luigi de Magistris, sindaco uscente di Napoli, magistrato in servizio a Catanzaro negli anni dello scontro tra procure, rappresenta una coalizione con una chiara connotazione politica di sinistra. Con lui si sono schierati Mimmo Lucano, Anna Falcone e diversi amministratori locali.

A mantenere i simboli e la fiducia della coalizione di centrosinistra, invece, è Amalia Bruni, scienziata calabrese mai impegnata in politica, sostenuta anche dal Movimento 5 Stelle.

Il centrodestra si concentra su Occhiuto

La candidatura di Roberto Occhiuto non è stata semplice per il centrodestra. Dopo le prime fibrillazioni iniziali, con i tentativi di Lega e Fratelli d’Italia di inserirsi nella partita, l’indicazione del capogruppo alla Camera di Forza Italia è arrivata direttamente da Silvio Berlusconi.

Ma quando lo schema sembrava chiuso, le tensioni interne alla coalizione a causa delle scelte di governo nazionale, e in particolare delle nomine Rai, sembravano avere riaperto il dibattito interno. Fratelli d’Italia ha più volte lanciato messaggi poco distensivi alla coalizione, ma alla fine ha prevalso la volontà di procedere uniti verso la tornata elettorale. Superate anche le resistenze sul ticket di Occhiuto con Nino Spirlì, attuale presidente facente funzioni dopo la morte di Jole Santelli. Ha prevalso la logica unitaria e questo consente al centrodestra di mantenere un solo candidato nella corsa a governatore.

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