La neuroscienziata Amalia Bruni
3 minuti per la letturaAltro giro, altra corsa verrebbe da dire. Si perché dalle parti di Pd e M5s le cose sembrano ripetersi uguali da mesi.
Appena Grillo e Conte hanno suggellato una pace che per molti è semplice tregua, è ripreso il casting alle spalle di tutti o quasi.
L’ultimo nome che è spuntato fuori dal cilindro è quello della ricercatrice Amalia Bruni. Una mossa che ha spiazzato persino i coordinatori della campagna elettorale pentastellati. Questi hanno saputo della scelta solo nella tarda mattinata di ieri e dicono di non aver avuto alcun sentore in merito. La direzione, quindi, continua ad essere quella di scelte verticistiche prese nel chiuso delle stanze.
Anche in questo caso ci vediamo costretti ad infarcire i nostri articoli di condizionali. Difatti, nonostante la notizia sia stata resa di dominio pubblico ieri intorno l’ora di pranzo, in tarda serata la Bruni non aveva ancora sciolto le riserve. Ai cronisti che la cercavano con insistenza, ha risposto in maniera garbata che ancora non aveva deciso.
Sappiamo però che la Bruni già domenica pomeriggio ha effettuato un giro di telefonate. Certamente ha chiamato Mario Oliverio, Mimmo Lucano e anche qualche altro. Il sogno è quello di ricompattare tutti, ma non è affatto facile. Oliverio dice che andrà per la sua strada e anche nel MoVimento non tutti hanno preso bene l’ennesima decisione calata dall’alto. Del resto rispetto al nome della Ventura è cambiato poco o nulla. Si insegue sempre il nome del candidato senza però averlo prima puntellato con un progetto politico e una coalizione.
A questo proposito ieri sera è andata in scena una riunione surreale, che qualcuno ha ribattezzato una sorta di scopone col morto. Nonostante la Bruni non abbia ancora sciolto le riserve, la coalizione di centrosinistra ha discusso della sua candidatura.
Ovviamente la riunione si è conclusa in un nulla di fatto: tutti hanno espresso apprezzamento verso la persona, ma alcune sigle hanno chiesto altre 48 ore di tempo prima di esprimersi.
Intendiamoci. Tutto questo non c’entra nulla col profilo, che è davvero di caratura internazionale per quanto riguarda la scienza, della Bruni. Non solo ma la scienziata lametina ha tutte le carte in regola per rispondere all’identikit che Pd e 5 Stelle hanno sempre inseguito: è espressione della società civile; è una donna; è una che ha dovuto combattere contro gli ingranaggi arrugginiti della sanità e della burocrazia calabrese, al punto che il suo centro, pur essendo un’eccellenza, ha rischiato di chiudere per i ritardi della Regione nell’erogazione dei fondi. Il punto allora è tutto politico e sta nel metodo. Più esponenti dei partiti hanno condannato questo modo di fare e non è un caso se nella riunione degli eletti del Pd, diversi di loro hanno voluto mettere alcuni puntini sulle i.
In particolare hanno detto che, ferma restando l’autonomia del candidato, c’è un progetto politico messo in campo dal Pd di cui bisogna tenere conto. Il rischio è bissare quanto accaduto con Callipo quando si puntò tutto sull’imprenditore e poi lui si dimise lasciando il centrosinistra nella situazione di oggi. Qualcuno ha detto poi che anche la Ventura si comportava in maniera simile, agendo del tutto sganciata dal partito. Insomma serve un coordinamento per sviluppare una visione chiara da presentare ai calabresi.
Vedremo cosa accadrà. L’alleanza in pochi mesi si è fatta fuori già due candidati ufficiali: Nicola Irto e Maria Antonietta Ventura. Non si contano, ovviamente, gli ufficiosi come Enzo Ciconte e quelli che hanno invece rifiutato come Laura Ferrara. Per il momento il nome è quello della Bruni, vedremo se la ricercatrice riuscirà ad arrivare fino alla presentazione delle liste.
Un’ultima curiosità riguarda Carlo Tansi che ha un rapporto molto stretto con la Bruni che stima tantissimo. Il leader di “Tesoro Calabria” sembra essere propenso ad aprire una linea di credito verso la candidata e quindi rientrare nell’alleanza. Naturalmente non a tutti i costi. E ovviamente se la Bruni sarà davvero la candidata del centrosinistra ufficiale.
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