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Francesco Boccia e Stefano Graziano

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COSENZA – Ormai è diventata una tendenza, mutuata ovviamente dagli Usa nonostante la lontananza dei nostri sistemi politici. Stiamo parlando del famoso ticket presidente-vicepresidente non per la Casa Bianca ma per la Cittadella di Germaneto. L’ha inaugurata il centrodestra, varando la coppia Occhiuto-Spirlì. Adesso sta accarezzando una simile idea anche il Pd. Lo avrebbe detto Francesco Boccia ieri a Cosenza dove è arrivato nelle vesti di commissario della federazione cosentina, ma in realtà in missione per conto di Letta allo scopo di sbrogliare la matassa delle regionali.

Dopo aver incontrato le parti sociali, infatti, Boccia si è intrattenuto con Carlo Guccione, Enza Bruno Bossio e Franco Iacucci che ha fatto da Cicerone al responsabile enti locali del Pd.

L’idea venuta fuori è quella di mettere un punto alla suggestione del candidato civico. Un’apertura fin troppo generosa ai 5 Stelle che poteva avere un senso politico alle regionali di un anno e mezzo fa quando Pd e M5s governavano da poco tempo insieme il Paese dopo anni di scontri frontali. Alla situazione data, la scelta civica appariva piuttosto una inutile concessione al mantra tipico del populismo: la politica è cattiva e corrotta, la società civile è buona e immacolata. Non sappiamo però se l’abbandono della pista civica sia dovuto a queste ragioni o semplicemente al fatto che trovare qualcuno fuori dai partiti disposto ad immolarsi in una lotta che ad oggi sembra impari, è più difficile che quantificare il debito sanitario calabrese.

Si riparte dunque da una scelta politica, ma senza rinunciare all’alleanza con M5s. Ecco quindi la suggestione del ticket.

L’idea che accarezza Boccia è quella di proporre Nicola Irto come presidente e una donna grillina come vice. Il piano però cozza contro due nodi che vanno subito sciolti.
Il primo è proprio quello di Nicola Irto che dopo quanto successo è praticamente scomparso. Da tempo non partecipa più ai famosi webinar di Graziano e Boccia e nessuno sa dire se e in quali vesti parteciperà alla partita delle regionali. Oggi Boccia finiti i suoi impegni su Cosenza lo incontrerà a Lamezia Terme per capire cosa intende fare il giovane consigliere regionale.

L’altro nodo è legato ai 5 Stelle. In questo momento il MoVimento è come una maionese impazzita, dove ognuno ragiona con la sua testa e non c’è nessuno che abbia l’autorità di imporre una linea. Se ne è avuta prova ieri quando dopo tempo sono tornati a incontrarsi i deputati e senatori grillini. Nel corso del dibattito sono emerse due linee in maniera evidente. La prima la potremmo definire filo-Pd. Diversi esponenti sono concordi nel dire che bisogna avere un impianto più politico, con un candidato di matrice politica, scelto dai calabresi e non da Roma. Chi sia questo candidato però nessuno sa dirlo.

Indiscrezioni dicono che Di Maio abbia chiesto all’europarlamentare Laura Ferrara di essere lei la candidata, ma l’interessata per l’ennesima volta ha rifiutato. L’altro pezzo del M5s vorrebbe invece lasciare al suo destino il Pd considerandolo ormai morto e convergere su de Magistris. Quale delle due linee prevarrà è impossibile dirlo visto che la diatriba fra Conte e Grillo difficilmente si ricomporrà in tempi brevi.

Vedremo cosa succederà. Il Pd intanto ritiene che la matassa si sbroglierà entro questa settimana. Lo ha assicurato Enrico Letta intervistato a In Onda su La7. «Maria Antonietta Ventura ha fatto questa scelta di ritirarsi e sarà definitiva. Noi decideremo nei prossimi giorni quale sarà il nostro candidato»

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